Rossi, un calvario che non finisce mai
Altro stop, l'ennesimo di una carriera tormentata da una serie infinita di infortuni. In mezzo a tanti lampi di classe pura, purtroppo per lui, Giuseppe Rossi ha dovuto aggiungere spesso troppe lacrime per un ginocchio, quello destro, che fin dal 2011 continua a dargli problemi.
L'ENNESIMO STOP - Venerdì, dopo l'intervento in artroscopia effettuato in Colorado, il comunicato della Fiorentina ha sancito l'ennesimo grande stop: 4-5 mesi, per riprendersi ancora una volta da un'operazione effettuata dall'equipe del dottor Singleton, assistente di quel Richard Steadman da cui tanti atleti si sono recati per problemi atletici, ma da cui in tanti non sono ritornati soddisfatti. Il primo a sbottare qualche mese fa è stato Danilo Gallinari, l'ala grande dei Denver Nuggets in NBA, che ha subito una seconda rottura del legamento crociato del ginocchio dopo essere stato operato proprio dal dottor Steadman.
INTERVENTO SBAGLIATO, CARRIERA A RISCHIO? - Secondo un'indiscrezione raccolta oggi da La Nazione, tuttavia, il calvario di Giuseppe Rossi potrebba addirittura protrarsi oltre il periodo annunciato dal club viola. Il popolo italiano continua a sperare nel suo ritorno al 100% ma secondo il quotidiano di Firenze, il cto della Fiorentina ha suggerito la necessità di un intervento più radicale rispetto a quello effettuato in Colorado che ha sì ricucito le due parti del menisco lesionato, ma che lascia il ginocchio a rischio rottura. L'intervento suggerito avrebbe costretto Rossi ad uno stop, l'ennesimo, di oltre un anno, ma la prognosi rivelata dalla Fiorentina si riferisce ai tempi di recupero di un ginocchio sano. Non certo quello di Pepito che, quindi, potrebbe comunque vedere i tempi di recupero prolungarsi senza avere la certezza di un ginocchio stabile. Di fatto, se al suo ritorno il ginocchio dovesse cedere nuovamente, un'ulteriore intervente metterebbe fine alla carriera di Rossi. Un'ipotesi drammatica che nessuno si augura per il futuro dell'attaccante della Fiorentina e della Nazionale. Ma l'ombra dell'ennesimo errore medico rimane.