
Retroscena, rinnovi e non solo: da Donnarumma a Immobile, 11 casi di mercato per la prima Italia di Spalletti
Che abbiamo scelto di riassumere così:

Italia, il mercato del primo undici di Spalletti
DONNARUMMA: sotto contratto col Paris Saint-Germain fino a giugno 2026, è finito recentemente nel mirino del nuovo allenatore Luis Enrique per le sue difficoltà nel giocare il pallone coi piedi. Reduce da una stagione deludente, è da tempo un pallino della Juve. Valore di mercato? 45 milioni di euro (fonte Transfermarkt).

DI LORENZO: capitano coraggioso del Napoli, perno per Spalletti anche in azzurro Nazionale. Campione d’Italia e d’Europa, ormai è una certezza pure in campo internazionale. De Laurentiis lo ha blindato con un rinnovo “ a vita” fino al 2018. Acquistato per circa 10 milioni, oggi vale almeno il triplo.
MANCINI: è cresciuto sul piano della sicurezza e della consapevolezza agli ordini di Mourinho, diventando punto di riferimento della Roma. Ha rinnovato fino al 2027 per metterlo al riparo dalle tentazioni di mercato, tra Serie A e Premier.


BASTONI: il nuovo leader della difesa dell’Inter vice-campione d’Europa è pronto a prendersi la scena pure con la maglia della Nazionale. A 24 anni è arrivato il momento di spiccare definitivamente il volo e diventare a tutti gli effetti uomo-mercato: anche per questo il suo contratto è stato allungato fino al 2028, a scanso di equivoci. Per Transfermarkt vale già 60 milioni.

DIMARCO: il merito dell’ex Roberto Mancini è stato di puntare su di lui quando Spinazzola ed Emerson Palmieri sono venuti meno per motivi diversi. Serve aria fresca sulla corsia di sinistra e uno dei migliori esterni dell’ultima Champions League è pronto ad essere protagonista pure con Spalletti, anche partendo qualche metro più indietro del solito. Cuore nerazzurro da sempre, sotto contratto fino al 2026: per Transfermarkt viene valutato sui 35 milioni di euro.

BARELLA: l’unico italiano in lizza per il Pallone d’oro, protagonista nell’ultima annata di una crescita esponenziale. Anche in Europa si sono accorti di lui e la grande Champions League tra le fila dell’Inter è stata la naturale consacrazione, ancora di più che l’Europeo conquistato da titolare nel 2021. Sotto contratto fino al 2026, ha raggiunto un livello tale da essere serenamente un potenziale obiettivo delle big straniere: se Tonali è stato pagato oltre 70 milioni di euro - bonus compresi - lui non può valere meno.

CRISTANTE: si gioca con Locatelli il delicato ruolo di regista nella nuova Italia di Spalletti. L’ultima stagione, al fianco di un professore come Matic, lo ha ulteriormente completato e migliorato sotto il profilo tattico e caratteriale. Sotto contratto fino al 2027, per Transfermarkt il suo valore si attesta sui 20 milioni.

TONALI: 60 milioni di euro più bonus, per sfondare il muro dei 70. Questa è stata la cifra messa sul piatto dal Newcastle per convincere il Milan a privarsi di uno dei simboli del suo ultimo scudetto e più in generale del rinascimento rossonero degli ultimi anni. Con Mancini era comprimario, da lui Spalletti si attende il definitivo salto di qualità. Da Premier League.

POLITANO: a Napoli c’è stato anche lui a giocare un ruolo tutt’altro che secondario nella cavalcata per lo scudetto, riportato in città dopo 33 anni di lunghissima attesa. E Spalletti era il suo allenatore. Solo un vice di Berardi, in attesa del ritorno del capitano del Sassuolo? Le ultime di stagioni di Serie A hanno detto anche altro, a lui il compito di sfruttare l’occasione. Sotto contratto fino al 2025, il suo agente Mario Giuffredi è al lavoro col Napoli per raggiungere un’intesa per il prolungamento.

IMMOBILE: chiamatelo capitan Ciro. A 33 anni, dopo aver toccato il cielo con un dito a Wembley ma anche dopo aver ingoiato bocconi amarissimi come la doppia mancata qualificazione al Mondiale, il centravanti della Lazio indosserà per la prima volta la fascia nella serata di Skopje. Un premio alla carriera e alla devozione di chi non si è mai tirato indietro. Un’opportunità importante al termine di un’estate particolarmente turbolenta: l’Arabia Saudita ha chiamato pure lui, ma il presente ed il futuro sono ancora targati Lazio.
ZACCAGNI: l’addio di Mancini, con cui i rapporti si erano guastati per una indisponibilità ad una tornata di convocazione che non era andata giù all’ex ct, gli ha rispalancato le porte di Coverciano. Complice l’assenza di Chiesa, avrà la chance di dimostrare che i progressi enormi fatti con Sarri alla Lazio non siano frutto del caso. Lotito valuta la possibilità di allungare il contratto in scadenza nel 2025, anche perché i 7 milioni versati al Verona per acquistarlo sono già un lontano ricordo. Per Transfermarkt oggi ne vale almeno 30.
