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  • Retroscena Milan: ecco il perché della frecciata di Bonaventura a Montella

    Retroscena Milan: ecco il perché della frecciata di Bonaventura a Montella

    • Daniele Longo
    La sconfitta nel derby non ha portato a ribaltoni sulla panchina del Milan. Marco Fassone si è affrettato a ribadire il pieno sostegno a Vincenzo Montella, nonostante un'ammissione sulla delusione, e la sorpresa, per un avvio di stagione che recita 4 sconfitte su 8 gare disputate in serie A. A rendere ancora più incandescente il post-gara sono arrivate le dichiarazioni di Giacomo Bonaventura, uno dei pochi a salvarsi tra i rossoneri. 

    STOCCATA A MONTELLA - 'A livello collettivo, sono arrivati 11 giocatori, è stato cambiato il modulo e la preparazione, un inizio difficoltoso ci poteva stare. La squadra sta migliorando di partita in partita, ora dobbiamo pedalare e cercare di migliorare. L'anno scorso ho fatto tante partite da mezzala, ma giocare sempre col 4-3-3 ci dava dei vantaggi. Ora col 3-5-2 stiamo faticando, ma questi sono problemi che deve risolvere l'allenatore. Non è facile far adattare i nuovi, è difficile mettersi nei panni di Montella'. Jack fa riferimento all'allontanamento del preparatore Marra che ha creato qualche problema, la sua squadra anche ieri è parsa poco reattiva sulle seconde palle e nei contrasti. Ma dal centrocampista arriva un monito su uno schema, il 3-5-2, mal digerito da diversi giocatori, specie dal gruppo dei 'vecchi'. Dopo il mal di pancia di Suso che non è contento del nuovo ruolo da seconda punta, anche Bonaventura pone l'accento sulle difficoltà relative a questi continui cambi di formazione. 

    PICCOLO SCREZIO IN ALLENAMENTO - La tensione negativa nel calcio è la diretta conseguenza dei cattivi risultati sul campo. Questa è testimoniata anche dallo screzio che si è verificato nell'allenamento di venerdì, quando Bonaventura e Montella hanno avuto un acceso scambio di vedute per via di un fallo non ravvisato in partitella. Cose di campo, vero, ma segnale che qualche piccola minaccia alla serenità del gruppo esiste. 'Nel Milan c’è una sola anima ed è quella dell’allenatore, chi non la segue vuol dire che non è un vincente, vedo che sono tutti nella stessa direzione e se così non fosse sarebbe semplice buttarli giù dal carrozzone'. Così si era espresso Montella nella conferenza della vigilia, quando gli era stato chiesto se sentiva il gruppo ancora dalla sua parte. Contro il Genoa si avrà un'altra prova per verificare se qualche giocatore sia già sceso dal carro. 

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