Retegui asfalta Gilardino, l'ultimo vero bomber "italiano" prima di lui. Spalletti deve ringraziare Mancini
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ATALANTA-GENOA 5-1, LA CRONACA
EGOISMO - In generale, l'egoismo è un difetto, ma se si parla di attaccanti, e in particolare di un certo tipo di attaccanti, diventa un requisito fondamentale. La freddezza sotto porta, la capacità di arrivare per primo sulle respinte, la voglia di segnare anche quando un rigore potrebbe essere lasciato a compagni meno avvezzi al gol. A proposito di Genoa, l'anno scorso in tutto il campionato El Chapita ha segnato 7 volte, lo stesso numero di gol che ha messo insieme in 7 partite nel 2024/25. La media è semplicissima, uno a partita, tipo Piatek nel 2018/19. Retegui il gol ce l'ha nel nome, in un suo sinonimo italiano, come italiana è la sua nazionalità grazie all'intuizione di Roberto Mancini.
LA DOTE PER SPALLETTI - Una scelta, quella del Mancio e del suo staff di puntare sulla naturalizzazione dell'attaccante, che ha tutta l'aria di potersi rivelare benedetta: se Spalletti riuscirà a dare all'Italia un gioco funzionale, come sembra essere quello impostato nelle prime due gare di Nations League a settembre, allora questo gioco potrà contare su un cannoniere spietato e inserito anche in un club che lo coinvolge in appoggio a tanti giocatori offensivi. Sì, Retegui farà molto comodo alla Nazionale nei prossimi anni.
LA SPECIE DEL BOMBER - Non si vuole affermare con certezza che l'ex Tigre sia la miglior soluzione a disposizione di Spalletti dal doppio impegno di Nations League contro Belgio e Israele in avanti: Kean e Scamacca, che attualmente è fermo per un grave infortunio, hanno altre caratteristiche e permettono un altro tipo di sviluppo offensivo. Ma da quant'era che un ct azzurro non poteva schierare un vero bomber, un finalizzatore capace di tramutare in esultanza anche il più randagio dei palloni in area? Forse proprio dai tempi di Pippo Inzaghi, Toni e Gilardino, che oggi in un certo senso ha consegnato all'italo-argentino (è oriundo, da qui le virgolette nel titolo) questo testimone. C'è chi potrebbe avanzare il nome di Immobile, ma abbiamo due obiezioni: numero uno, Immobile non abita solo e soltanto l'area di rigore, era ed è un attaccante più "moderno" anche nelle posizioni in campo; numero due, l'Immobile versione azzurra non è mai stato all'altezza della sua controparte granata e biancoceleste. Retegui in Nazionale invece sta tenendo buone medie: 4 reti e 1 assist in 14 partite, di cui solo 7 giocate partendo dall'inizio.
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