Diario di una quarantena, 'Restate a casa': tra scouting e hotel, il mercato cambia così per dirigenti e agenti
GLI AGENTI - Le telefonate sono sempre state e restano al centro di tutto, chiaro. Ma il contatto umano nel calciomercato ha un ruolo ancora fondamentale. Le hall degli hotel di Milano già in queste settimane ospitavano i blitz di diversi ds e agenti, perché preparare un acquisto significa vedersi, parlarsi, studiare "i numeri" (le cifre dei contratti e dell'affare), spesso trovarsi a cena in centro. E invece stop, stand-by: tutti a casa, non si può più per qualche settimana. I procuratori perdono forse più dei dirigenti: "Passo le mie giornate in casa su WyScout a caccia del nome giusto da portare in Italia a giugno", racconta l'agente Fabrizio Ferrari, frequentatore abituale dei luoghi del mercato in centro a Milano. Ma poter vedere un giocatore sul campo e poi incontrarlo con la famiglia, avviare i contatti con un ds a cui proporre un'operazione... sono tutte sensazioni cui un iPhone può sopperire solo parzialmente. Pesa quanto la differenza tra un derby a San Siro... o alla PlayStation. Emozioni, impatto, contatto. Tutto quello che ci manca.
I DIRIGENTI - Se il direttore sportivo medio ha ancora tempo per preparare la squadra e le trattative, chi lavora nei top club avverte di più il peso di questo provvedimento. Non immaginate quante volte i dirigenti di Juventus, Inter o Milan in centro a Milano preparano le trattative con mesi di anticipo: una cena, un pranzo, un incontro in hotel anche a metà marzo può aprire un canale, magari un acquisto a costo zero che rischia di essere rallentato in maniera determinante. "Avevo un appuntamento con l'agente di un difensore centrale che gioca in Premier League, il Coronavirus ce lo ha fatto rinviate: la telefonata non sarà la stessa cosa...", ci svela un dirigente anonimo. Mentre seguire la squadra in Europa è consentito (per chi ci gioca), c'è più complicazione nel volare all'estero per un incontro o per seguire un giocatore da vicino. "La scintilla spesso scatta guardando un calciatore di persona...", ci raccontano; magari in Champions o in Europa League, le porte chiuse impediscono anche questo. Ecco perché il famoso calciomercato che non finisce mai, questa volta deve imporsi di rallentare.