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Responsabilità e un nuovo, vecchio ruolo: la ricetta di Inzaghi per la seconda giovinezza di Ménez
DI TACCO - Il Milan è la squadra con cui Jérémy Ménez ha segnato più gol: 18, di cui 16 in una sola stagione, quella a cavallo fra il 2014 e il 2015. I tifosi rossoneri lo ricordano come una delle poche note, almeno parzialmente, liete, di uno dei periodi più bui della loro storia. Il gol che più di tutti ha segnato il suo trascorso meneghino è certamente quello realizzato di tacco al Tardini, nella spettacolare e rocambolesca vittoria per 5-4 sul Parma: tocco di punta a saltare l’attuale portiere rossonero Mirante e poi tacco no look mentre la palla attraversava la linea di porta, ad appoggiarla in rete. In panchina, ad esultare, c’era una leggenda del Milan: Pippo Inzaghi, una delle tante note liete di uno dei periodi più luminosi della storia del club, che di gol indimenticabili ne ha segnati tanti. Quella sarà la miglior stagione di Ménez in carriera, non solo per i numeri, ma anche per essersi riscoperto leader e trascinatore tecnico ed emotivo, in un ruolo che Inzaghi sembrava avergli cucito addosso: quello di falso 9.
DI TESTA - A fine stagione Superpippo saluterà il Milan. Ménez rimarrà un altro anno, senza quasi mai giocare, poi si smarrirà fra Bordeaux, Antalyaspor, América e Paris FC. Nel 2020 la Reggina lo sceglie come volto del ritorno in Serie B. Lui ripaga la fiducia, ma solo a sprazzi. Poi arriva lui, Pippo Inzaghi e scatta di nuovo la scintilla. “Dobbiamo proseguire così. Devo ringraziare il mister, mi ha ridato la voglia di correre e sudare, l'avevo persa per tantissimi motivi che sappiamo tutti. Sono felice. Il mister ci ha portato questa mentalità, proviamo a giocare sempre la palla e non buttarla mai" ha dichiarato ai microfoni di DAZN dopo la vittoria, con gol, di ieri contro il Brescia. La ricetta di Pippo per farlo rendere al meglio è sempre la stessa, metterlo al centro: al centro del progetto, al centro dell’attacco, ma soprattutto al centro del gioco della sua Reggina, dandogli responsabilità, rendendolo di nuovo leader tecnico ed emotivo di un gruppo che gioca a calcio, per vincere, ma anche per divertire e divertirsi.
Così gli ha restituito il sorriso ed è stato ripagato con 4 gol, due assist, ma soprattutto una presenza e una continuità mentale che non si vedevano dai tempi del Milan, con una differenza però. A Milano il binomio Inzaghi-Ménez è associato a bei gol, giocate spettacolari, ma risultati deprimenti per un club glorioso come quello rossonero. A Reggio Calabria, invece, possono davvero scrivere pagine indimenticabili e restare per sempre nella storia, non solo per un gol di tacco, ma per aver riportato entusiasmo, divertimento, illusione a una piazza che da troppi anni aveva dimenticato queste sensazioni.