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Repubblica - Inter, Zhang e i debiti con Pechino: ecco perché non ha rimborsato il prestito a Oaktree
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DEBITI CON PECHINO - Alla base della situazione attuale c'è l'esposizione dell'imprenditore cinese nei confronti della China Construction Bank, istituto che vanta dal numero uno dell'Inter un credito di 320 milioni di euro. Secondo MarketScreener, il 59.31% del capitale della banca è in mano a China Investment Corporation (CIC), fondo sovrano che gestisce riserve valutarie della Repubblica Popolare cinese, e che a fine 2023 amministrava asset per 1.350 miliardi di dollari. Questo spiega il rifiuto degli investitori istituzionali a concedere nuovo credito a Zhang.
PERCHE' NON E' TORNATO IN ITALIA - La sentenza della corte suprema di Hong Kong che costringe Zhang a restituire i 320 milioni alla banca controllata dal fondo statale è del 16 settembre 2022. Dallo scorso marzo, per decisione della Corte d’Appello di Milano, ha valore anche in Italia. Questo consentirebbe all’istituto creditore di provare ad aggredire anche qui i beni di Zhang.
COSA SUCCEDE - Se entro domani Zhang non troverà i soldi da restituire a Oaktree, il fondo potrà escutere il pegno sul 99,6% delle azioni dell’Inter (compreso il 31% in mano a Lionrock) ed entrare in controllo del club. In base al contratto di pegno, Oaktree dovrà poi indennizzare Zhang pagandogli la differenza fra il valore del club — stabilito da un perito della stessa Oaktree — e il debito. Ma è possibile che, per evitare azioni legali, il fondo possa optare per un accordo più favorevole a Zhang. In ogni caso, è improbabile che Zhang voglia promuovere azioni che possano danneggiare l’Inter.