Repubblica - Guardia di Finanza e Fisco indagano sugli arbitri: accusa di evasione fiscale. Si muove la procura Figc
- 21
COMPENSI UEFA - Secondo l'accusa del Fisco, i 50 arbitri indagati avrebbero evaso le tasse sui compensi riconosciuti dalla UEFA per le partite internazionali arbitrate tra il 2018 e il 2022. La Guardia di Finanza ha portato a controlli capillari anche sui registri dell’Associazione Italiana Arbitri. Le verifiche si sono estese addirittura a 5 addetti Var e Avar.
EVASIONE DIFFUSA - Secondo il Fisco il guadagno minimo era di 8mila euro a incontro e su queste cifre non sono stati versati i contributi statali. Le somme contestate non sono mai state superiori ai 100mila euro - soglia al di sotto della quale non si configura il reato penale -, ma la diffusione dell'evento ha sollevato la preoccupazione dell'Agenzia delle Entrate.
ROCCHI HA SANATO - A metà 2024, quasi tutti gli arbitri coinvolti che hanno ricevuto avvisi di accertamento dall'Agenzia delle Entrate hanno scelto di pagare una sanzione ridotta con il "ravvedimento operoso” e sanare le proprie posizioni. Gianluca Rocchi, assistito dall'avvocato Roberto Cordeiro Guerra ha poi spiegato che: "Ho chiuso tutte le pendenze, si è trattato solo di un disguido” legato a norme poco chiare.
E ORA? - Se dal punto di vista legale tutto sembra ormai passato così potrebbe non essere dal punto di vista sportivo con la Procura Federale Figc che potrebbe aprire a sua volta un fascicolo di indagine. Sul tavolo c'è infatti la possibile violazione degli aritcoli 5 e 6 del Codice Etico Aia in cui si dice che gli arbitri: "devono improntare i loro comportamenti in conformità alle leggi ed ai regolamenti vigenti… Il loro comportamento deve essere espressione di legalità”. Possibili sanzioni sono in arrivo.
Commenti
(21)Scrivi il tuo commento
Certo, un disguido non dichiarare decine di migliaia di euro... ma a chi vogliono raccontarla?