AFP via Getty Images
Report Uefa: le società di scommesse rappresentano il 19% delle sponsorizzazioni di maglia in Europa
«Dei 183 club che hanno svelato un nuovo main sponsor della maglia all’inizio della stagione, un quarto aveva concluso accordi con società di giochi e scommesse», si legge ancora. Si tratta del settore che investe di più nel calcio, davanti alle società di servizi finanziari (14%), retail (10%), costruzioni (9%), servizi professionali o beni industriali (8%), turismo o società aeree e automobilistiche (7%).
Diversi Paesi come Italia, Francia, Spagna e Danimarca hanno vietato l’utilizzo di marchi di società di betting sulle maglie delle squadre. L’Italia in questo senso è il Paese più oltranzista: qui da noi è vietata dal 2018 ogni forma di pubblicità e sponsorizzazione – con ogni mezzo - delle aziende di gioco. Un divieto che, oltre a produrre confusione nelle distinzione tra scommesse legali e illegali, ha scavato un solco profondo sul fronte della competitività tra i ’Big Five’ – i cinque maggiori campionati - dal punto di vista delle risorse economiche. Secondo le recenti stime, il nostro pallone ha perso tra i 150 e i 200 milioni di euro per effetto del divieto.
Altri paesi hanno invece scelto una strada più “soft”. In particolare, ricorda Agipronews, la Francia ha limitato il divieto ai soli operatori stranieri, mentre la Spagna è stato l’ultimo Paese in ordine di tempo ad aver introdotto limitazioni a partire dalla stagione 2021-2022, nonostante nella stagione precedente sette squadre fossero state sponsorizzate da società di scommesse: quattro di queste non sono riuscite a trovare un nuovo sponsor. Dal 2018 al 2021, i Paesi in cui sono stati introdotti limiti alla pubblicità del gioco sono aumentati da 14 a 18, ma nonostante questo il numero di squadre che hanno scelto società di betting come sponsor sono passate da 78 a 117. Tra i campionati col maggior numero di sponsorizzazioni di società di giochi e scommesse in Europa, la Bulgaria è in testa col 71%, seguita dall’Ungheria col 58% e dalla Grecia col 57%. Quarto posto per Ucraina e Portogallo (56%), poi Cipro (50%) e Inghilterra (45%).
MSC/Agipro