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    Renzi negli Usa: 'Gli ho promesso la App della Fiorentina'

    Renzi negli Usa: 'Gli ho promesso la App della Fiorentina'

    • L.C.
    Il premier Renzi nella Silicon Valley incontra i cervelli in fuga. Anzi, in prestito. I big dell’innovazione, gli italiani che hanno scelto la California, terra di investimenti per chi ha idee da offrire al mercato. Tra loro - sono tra i 5mila e i 5500 gli italiani che lavorano nel distretto di Google, Facebook, Twitter e Apple per citare le aziende più famose - Matteo Renzi incontra Fabrizio Capobianco, laureato in ingegneria informatica all’università di Pavia, ex borromaico, fondatore nel 1994 della prima Web Company in Italia, Internet Graffiti, e fondatore nel 2003 di Funambol, quartier generale a San Francisco, ma centro sviluppo a Pavia. Ed è proprio con questo legame nell’animo che Capobianco ha lanciato a Renzi l’appello per portare in Italia la produzione di software.
    «Fare software costa pochissimo – spiega Capobianco sul suo blog immediatamente dopo la visita di Renzi – basta un computer da 500 euro. Ce lo possiamo permettere come Paese, anche in un momento di difficoltà. Però tutte le aziende del software giganti sono in Silicon Valley». E aggiunge: «Ma in Silicon Valley si può lasciare il quartier generale, gli ingegneri invece dobbiamo lasciarli in Italia». E qui entra in gioco Pavia. «Noi questo lo abbiamo fatto con Funambol, dando da mangiare a cento famiglie a Pavia per dieci anni – spiega ancora Capobianco al quotidiano la Provincia Pavese – . Abbiamo raccolto oltre 30 milioni di dollari di Venture Capital in America, ma abbiamo tenuto la ricerca e sviluppo al Polo Tecnologico di Pavia. Ha funzionato benissimo. Tanto che lo stiamo rifacendo con TOK.tv e Juventus Live. Con ragazzi che lavorano da casa, in Sicilia, in Sardegna, a Roma, a Milano, a Vercelli». Tok.tv prende spunto da quello che si fa ormai di frequente davanti alla trasmissioni tv: un occhio al televisore e uno al tablet o allo smartphone per commentare, soprattutto su Twitter. E Tok.tv è un’applicazione che si basa proprio su questo. Per ora, in Italia, c’è solo la versione sportiva, e bianconera, con «Juventus Live». Ma potrebbe non restare l’unica. Come si legge nel tweet di Capobianco accompagnato dal selfie con Renzi: «Gli ho promesso l’app della Fiorentina». Una promessa che sarà mantenuta solo se la volontà di puntare sull’Italia come Paese del software, come Paese sviluppatore di programmi per pc e applicazioni per tablet e smartphone, troverà risposte nel Governo Renzi. Ci scherza su Capobianco: «Se lo fa davvero gli ho promesso l’app per la Fiorentina, con tanto di cori per insultare i gobbi. Così ci vediamo Juve-Fiorentina insieme, che noi il catenaccio non lo facciamo di sicuro».

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