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Renzi: 'Dopo la formazione del governo, lascio la guida del PD. Nessuna alleanza con Lega e M5S'
Il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi è intervenuto in conferenza stampa per analizzare i risultati delle elezioni politiche di domenica 4 marzo, che hanno sancito il tracollo della sinistra italiana e la sconfitta del suo leader. Che ha annunciato le sue dimissioni: "Una sconfitta netta e chiara che ci impone di aprire una pagina nuova per il Partito Democratico. Terminata la fase dell’insediamento del Parlamento e della formazione del governo, io farò un lavoro che mi affascina: il senatore semplice, il senatore di Firenze, Scandicci, Signa e Impruneta", ha dichiarato dalla sala stampa del Nazareno.
Renzi ha poi proseguito: "Noi abbiamo compiuto errori: il principale è stato non capire che è stato un errore non votare in una delle due finestre del 2017 in cui si sarebbe potuta imporre una campagna sull’agenda europea. L’altro errore è stato essere stati in campagna elettorale fin troppo tecnici, non abbiamo mostrato l’anima delle cose fatte e da fare. La situazione politica è che chi ha vinto politicamente le elezioni non ha i numeri per governare, e chi è intellettualmente onesto dovrebbe riconoscere che questo problema nasce dalla vicenda referendaria. Paradossalmente si è molto discusso di personalizzazione ma non di come oggi quelli che contestavano la riforma costituzionale sono vittime per prime esse stesse dei loro marchingegni e della loro scelta di contestare. Mi sento garante di un impegno morale politico e culturale: abbiamo detto in campagna elettorale no a un governo con gli estremisti e noi non abbiamo cambiato idea, non stavamo scherzando. Se siamo mafiosi, corrotti, impresentabili, con le mani sporche di sangue, sapete che c’è? Fate il governo senza di noi, il nostro posto è all’ opposizione".
Renzi ha poi proseguito: "Noi abbiamo compiuto errori: il principale è stato non capire che è stato un errore non votare in una delle due finestre del 2017 in cui si sarebbe potuta imporre una campagna sull’agenda europea. L’altro errore è stato essere stati in campagna elettorale fin troppo tecnici, non abbiamo mostrato l’anima delle cose fatte e da fare. La situazione politica è che chi ha vinto politicamente le elezioni non ha i numeri per governare, e chi è intellettualmente onesto dovrebbe riconoscere che questo problema nasce dalla vicenda referendaria. Paradossalmente si è molto discusso di personalizzazione ma non di come oggi quelli che contestavano la riforma costituzionale sono vittime per prime esse stesse dei loro marchingegni e della loro scelta di contestare. Mi sento garante di un impegno morale politico e culturale: abbiamo detto in campagna elettorale no a un governo con gli estremisti e noi non abbiamo cambiato idea, non stavamo scherzando. Se siamo mafiosi, corrotti, impresentabili, con le mani sporche di sangue, sapete che c’è? Fate il governo senza di noi, il nostro posto è all’ opposizione".