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    Renard d’Arabia sceglie il calcio femminile. La Francia ha il c.t. che ha battuto Messi

    Renard d’Arabia sceglie il calcio femminile. La Francia ha il c.t. che ha battuto Messi

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Da c.t. dell’Arabia Saudita - l’unica in grado di battere l’Argentina nel Mondiale qatariota - a c.t. della Francia. Sì, ma quella femminile. Il percorso di Hervé Renard si arricchisce di un’altra tappa di fascino. Non si tratta del solito allenatore che ha fallito con i maschi e si ricicla al femminile, ma di uno che, prima di stupire all’ultima Coppa del Mondo, ha vinto la Coppa d’Africa con lo Zambia, assoluta sorpresa di quella competizione. Hervè, bello e un po’ maledetto, non è stato un gran calciatore e, forse, non si pensava nemmeno come allenatore professionista se, finita la carriera, aveva aperto un’impresa di pulizie con la moglie.

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    Di gavetta ne ha fatta in abbondanza in giro per il mondo con Claude Le Roy. Detto, per inciso, che personalmente sono sempre favorevole ad un tecnico donna per guidare le squadre femminili, Renard è un’eccezione tra le più illustri. Come se, da noi, per sostituire Milena Bertolini, la Federcalcio interpellasse Marco Rossi o Gianni De Biasi, autori rispettivamente dei miracoli Ungheria e Albania. Ma c’è di più: Renard non solo non era a spasso (era sotto contratto con l’Arabia Saudita), ma, prima della Francia femminile, è stato accostato a Nazionali (maschili) come il Belgio e la Polonia. Essersi dimesso dall’Arabia Saudita per la Nazionale francese delle donne significa certo tornare a casa, ma anche lanciare un prepotente segnale all’ambiente: la differenza tra calciatori e calciatrici è ormai un retaggio solo degli incompetenti. 

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