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    Addio Reina: Napoli non perde un top, ma il leader. E ora Sarri può lasciare

    Addio Reina: Napoli non perde un top, ma il leader. E ora Sarri può lasciare

    • Marco Giordano
    Ogni addio fa apparire ciò che saluta con quell'aura quasi di perfezione che nel quotidiano non si sarebbe mai percepita. Ed è un qualcosa che accade anche e soprattutto nello sport, nel calcio in maniera particolare. Provando a guardare con l'obiettività spoglia del sentimento di fine corsa, proviamo a spiegare cosa è stato Pepe Reina per il Napoli.

    IL PORTIERE ED IL LEADER - Se a guidarci è il senso del reale, allora bisogna partire dal valore dell'estremo difensore. Reina è stato protagonista nei suoi anni napoletani di diversi buoni interventi. Non è giusto, però, parlare di un 'grande portiere': tra i pali tra qualche miracolo e qualche scivolone si è sempre trovato lo spazio per mettere in discussione il valore tecnico. Per una squadra che lotta da anni per il vertice, il Napoli non ha mai avuto in dote da Reina quei punti che hanno portato grandi estremi difensori. Ci sono stati periodi difficili, dove anche le voci hanno avuto un peso sulle performance. Con un cinismo che poco appartiene agli addii, dal punto di vista tecnico, perdere Reina, per questo Napoli non è un problema esiziale. Dall'altro lato, bisogna guardare al calcio come un qualcosa che va oltre i freddi numeri dell'analisi. Il calcio è una chimica che non fa la somma dei valori dei calciatori, ma che li moltiplica se vengono miscelati nel modo giusto. Da questa chimica nascono imprese come il Leicester di Ranieri o del Napoli che almeno per un'altra settimana terrà vivo un campionato contro un'armata che fattura il doppio. E Reina è stato un fattore, è stato quel segno 'per' che ha compattato tra sorrisi e rimbrotti, che ha unificato quando i cocci sembravano ormai non più riunibili. Reina è stato l'uomo che ha portato il Napoli sotto le curve con costanza, che ha partecipato in modo determinante all'afflato che si è creato tra questo ciclo partenopeo ed il popolo del tifo azzurro.

    PEPE APRE LA STRADA - È per questi motivi che le lacune tecniche sono spesso passate in secondo piano. È per questo motivo che Sarri aveva posto come una delle condizioni per la sua permanenza a Napoli quella di Reina, per continuare ad avere un pretoriano ascoltato nello spogliatoio. De Laurentiis lo ha definito, invece, il 'sindacalista' per quella voglia di essere sempre in prima linea a rappresentare le istanze del gruppo. Ed i sindacalisti, ad ADL, non piacciono: così gli screzi in passato che hanno portato alla separazione. Forse, anche aprendo la strada alla rivoluzione: perché senza il perno Reina, tanti altri sentiranno il vuoto di rappresentanza e di cemento. E partendo proprio da Sarri, sarà più forte la voglia di dare un altro addio all'azzurro.
     

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