Reggina, Gregucci:| 'Esonero? Lo accetto, ma...'
'Mi sembra doveroso ringraziare chi ha lavorato per me in sede, dal magazziniere al massaggiatore. Ringrazio anche i calciatori per la disponibilità e la società. Mi dispiace solo non aver continuato l'avventura, pensavo ed ero convinto di poter dare di più alla Reggina'. Angelo Gregucci ringrazia e amareggiato restituisce il testimone a Roberto Breda, al quale rivolge il suo 'in bocca al lupo'. Intervenendo telefonicamente durante la trasmissione 'Tribuna Amaranto', in onda su TeleReggio, si rivolge anche ai tifosi: 'Vorrei ringraziarli, ho cercato di proporre loro uno spettacolo decente, mi dispiace non aver portato più gente allo stadio. Nella gara col Brescia ho capito che c'è ancora il cuore amaranto, Reggio vuole ancora bene alla sua squadra'.
Sull'esonero: 'Non ho condiviso la scelta, ma la rispetto. Il presidente ha detto che per giustificare l'esonero basta guardare i numeri? Penso che il presidente sia intelligente, i numeri non dicono la verità. Abbiamo fatto partite dove meritavamo di più. Nell'ultima gara abbiamo lasciato due punti alla fine. Non penso sia questo il motivo, penso piuttosto sia un riappropriarsi di una situazione diversa. Lillo Foti è un grande personaggio che ho stimato prima e continuerò a stimare, avrei voluto lavorare molto di più con lui. Penso ci sia una lettura un po' più scrupolosa da parte sua, le motivazioni non sono da campo secondo me...'.
'Personalmente - prosegue Gregucci - vado a casa con la coscienza a posto. Non abbiamo avuto culo, una componente importante nel calcio. Chi ha onestà intellettuale valuta. Il calcio si vince anche mettendosi in undici dietro la linea della palla, ma questo non è il mio calcio. Ci si chiede perché mancano i soldi: perché il nostro calcio fa schifo, non ci vede più nessuno. Io ho cercato di proporre qualcosa. Avevo preso una squadra che da due mesi e mezzo non vinceva e qualche problema ce l'aveva. Avevo cercato di potenziare il tono agonistico della squadra, cercando di portare quello che era il mio credo da calciatore, esasperando l'aspetto agonistico. Ma forse ho caricato troppo una squadra che era piatta all'inizio, e che ultimamente è diventata un po' isterica: di questo mi assumo le responsabilità. Ma lascio la squadra senza infortunati'.
Sui troppi gol subiti: 'Abbiamo sbagliato in tante situazioni: forse non sono solo errori di concentrazione, sono errori strutturali. Non penso sia una mancanza solo della nostra squadra, ma di un'intera scuola. Qualche carenza nel sistema calcio esiste, di difensori bravi ce ne sono pochissimi. Il gol preso col Crotone non va assolutamente preso. Ricordo anche il gol preso al 92' a Bari: al di là dell'allenatore, mancano i principi della fase difensiva. Bisogna lavorare molto sui concetti, non sulla linea a tre o a quattro. Non è un problema che riguarda solo la Reggina'.
Chiosa finale su Piermario Morosini, che Gregucci ha allenato dal 2007 al 2009 al Vicenza: 'Gli ultimi istanti della sua esistenza sono l'emblema della sua vita: è caduto e ha provato a rialzarsi tante volte. Da lui si può trarre un insegnamento per i giovani: dite loro che esistono persone che si vendono le partite, ma esistono anche i Mario Morosini'.