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    Recoba cuore Inter, ma quelle due volte in cui fu ad un passo dalla Juve...

    Recoba cuore Inter, ma quelle due volte in cui fu ad un passo dalla Juve...

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    Buon compleanno, Chino. Sono 47 oggi per uno dei calciatori più amati nella storia lunga 115 anni dell'Inter, nonostante un palmarés non propriamente ricchissimo di trofei. Ben diverso è il campionario di giocate da fenomeno che Alvaro Recoba, in modo del tutto alterno e discontinuo, il fantasista uruguaiano ha regalato al pubblico di San Siro e anche sugli altri campi d'Italia. Un repertorio di altissima qualità grazie ad un sinistro fatato di cui si è innamorato a prima vista l'ex presidente nerazzurro Massimo Moratti, il primo sponsor di Recoba e l'uomo che ha indirizzato molte delle sue scelte di carriera. Se non fosse stato per i suoi ripetuti interventi, la carriera del funambolo di Montevideo avrebbe preso altre strade in più di circostanza. E le sliding doors clamorose non sono mancate.

    QUEL CONTATTO CON LA JUVE - In vista del weekend che conduce alla partita più importante di questo turno di campionato, Inter-Juventus, come non si può ricordare che in almeno due occasioni Recoba avrebbe potuto diventare un calciatore bianconero. Uno dei due bivi della personalissima vita calcistica del Chino è stato raccontato nel 2020 dal diretto interessato, che nell'estate del 1997 indossava ancora la maglia del Nacional e che fu contattato, tra le altre, pure dalla dirigenza bianconera. I rapporti tra l'amministratore delegato Luciano Moggi e il procuratore di Recoba, Paco Casal, sono stati sempre buoni del resto. Come confermano le operazioni chiuse negli anni a venire per Daniel Fonseca e Fabian Carini, giusto per citare due esempi. La corte di Massimo Moratti si rivelò però troppo spietata e determinata per non pensare di avere la meglio e, nell'estate che avrebbe portato a San Siro soprattutto Ronaldo il Fenomeno, l'uruguaiano arrivò nella Milano nerazzurra per 7 miliardi di lire. Per poi prendersi subito la scena, all'esordio assoluto in Serie A, con una doppietta da urlo contro il Brescia.

    IL NIET DI MORATTI - Ma la liaison mancata tra Recoba e la Juventus non finisce qui. Dopo circa 280 partite in nerazzurro e un bottino superiore ai 70 gol, nell'estate 2007 la storia d'amore tra il Chino e i colori nerazzurri si esaurisce, con lo stesso presidente Moratti che cede alle esigenze tecniche della squadra e prende atto del fatto che l'allenatore dell'epoca Roberto Mancini non abbia più spazio per il suo giocatore prediletto. Il via libera alla cessione, peraltro a condizioni di saldo, viene comunicato pure all'entourage del giocatore e tra i direttori sportivi contattati da Paco Casal c'è anche Alessio Secco, divenuto responsabile del mercato bianconero dopo il terremoto di Calciopoli. Una chiacchierata informale, una richiesta di informazioni per capire se il matrimonio avesse qualche possibilità di essere celebrato. Tutto sembrava apparecchiato ad un certo punto, prima che Moratti si spendesse nel suo ultimo atto d'amore verso Recoba e verso se stesso, ponendo un veto assoluto al trasferimento del suo pupillo nella squadra sportivamente più odiata. 

    Al termine di quell'estate, il campione sudamericano avrebbe ugualmente traslocato a Torino, per indossare però la maglia granata. Una storia tutt'altro che memorabile (22 presenze e appena un gol), ma questa è - per l'appunto - un'altra storia.

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