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  • Rebus Pastore:| Le big con i conti in rosso

    Rebus Pastore:| Le big con i conti in rosso

    • D.V.

    Oggi, a Vergiate, si dovrebbe tenere l'atteso vertice tra Zamparini, il ds Sean Sogliano e il procuratore Marcelo Simonian. Oggetto principale dell'incontro sarà ovviamente il futuro di Javier Pastore, messo sul mercato alla cifra record (per il Palermo) di 50 milioni di euro. Ma chi in Europa può avere la disponibilità economica per lanciarsi in un acquisto del genere? È vero che la classe di Pastore ha già avuto riconoscimenti importanti (Maradona su tutti), ma è altrettanto vero che il salto di qualità è sempre un'incognita anche per i talenti più cristallini. E poi, le big europee sono attese nei prossimi anni alla prova del cosiddetto fair play finanziario.

    Per esempio, il Real Madrid si trova adesso a fare i conti con un deficit di bilancio di 683 milioni, duecento in più del suo giro d'affari. In vista del prossimo campionato, Perez sembrerebbe orientato a una campagna, per così dire, più spartana: investimento complessivo da 50 milioni di euro da accumulare anche con le cessioni. Di questi, 17 sono già stati spesi per tre rinforzi (Sahin, Altintop e Callejon) e il resto dovrebbe essere utilizzato per accaparrarsi Neymar. Anche il tesoretto messo a disposizione dal Barcellona sul mercato non dovrebbe superare i 50 milioni. I blaugrana non hanno esigenze particolari, se non quella di puntellare il fronte offensivo con uno tra Sanchez, Fabregas e Rossi, tutti valutati intorno ai 30 milioni di euro. Gli acquisti di peso potrebbero essere anche due, viste le risorse che potrebbero arrivare dal mercato in uscita (Afellay, Bojan e Thiago su tutti). Ma la società guidata da Sandro Rossell ha un deficit di 489 milioni che non viene compensato dai pur lauti introiti.

    Se in Spagna si sta in guardia, in Inghilterra non si bada a spese. Sia il Chelsea che il Manchester City, trasformando i debiti in azioni, hanno sistemato i conti e rimpinguato la voce investimenti: Abramovich ha messo sul piatto 100 milioni di euro, lo sceicco Al Mansour qualcosa in più. Entrambe le società, però, hanno dei casi recenti che potrebbero ridurre la loro propensione al rischio: il Chelsea e City hanno speso nel 2010 rispettivamente 68 milioni per Fernando Torres e 33 per Balotelli, ma le prestazioni dei due non sono state ancora all'altezza dell'investimento. E poi Abramovich deve ancora trovare il sostituto di Ancelotti.

    Come per le big spagnole, anche per Inter e Milan vale il discorso fair play finanziario. Entrambe le milanesi hanno fatto registrare nel 2010 perdite per circa 70 milioni di euro, che si sono aggiunte ai già cospicui debiti pregressi. Cautele a parte, però, alle due società il denaro per gli investimenti non manca. I rossoneri hanno un tesoretto di 60 milioni, l'Inter (in caso di cessioni eccellenti come Maicon, Sneijder ed Eto'o) potrebbe mettere su un gruzzoletto simile (al netto delle rate da versare per gli acquisti di gennaio). Detto questo, spenderne 50 solo per Pastore non è cosa da poco, anche perché il Milan per la trequarti sembra puntare su Ganso, mentre i nerazzurri hanno diversi reparti a cui pensare. Restando in Italia, ci sarebbero anche la Roma (con le casse rigenerate dai soldi americani) e il Napoli (con conti in attivo e almeno 30 milioni da investire), ma in questi casi il nome di Pastore è inserito all'interno di una intricata rete di trattative e controtrattative. Ieri, infine, è uscito anche il nome del Paris Saint Germain.

    (La Repubblica - Edizione Palermo)

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