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    Real, Perez: 'Mai cercato Conte. La Superlega va avanti, accordi vincolanti. Il calcio muore e Ceferin si alza lo stipendio'

    Real, Perez: 'Mai cercato Conte. La Superlega va avanti, accordi vincolanti. Il calcio muore e Ceferin si alza lo stipendio'

    Intervista fiume di Florentino Perez, il presidente del Real Madrid è intervenuto nella notte a 'El Transistor' su Onda Cero e parlato a tutto campo, a partire dalla decisione della Uefa di togliere il gol doppio in trasferta: "Quello che voglio che la UEFA si preoccupi di più dei tifosi e crei una competizione che interessi tutti. Sono venuto a lottare per il calcio e continuo a lottare per il calcio. Il calcio muore se non facciamo qualcosa. Gli ascolti stanno peggiorando sempre di più. Se non ce ne rendiamo conto, avremo una brutta situazione".

    ADDIO DI RAMOS - "Ho passato un periodo difficile. Amo Sergio come un figlio. L'ho portato a Madrid nel 2005. Certo che mi dispiace che se ne vada. La conferenza stampa? Non l'ho mai fatta. Adoro Sergio e non ne parlerò. È stato una leggenda del Real Madrid. Abbiamo già detto tutto quello che avevamo da dire su questo argomento, non darò la mia versione. Gli abbiamo offerto un contratto, gli abbiamo detto che aveva una scadenza e lui non l'ha ammesso, ha pensato diversamente. Farà molto bene di sicuro dove andrà. Tornerà, questa è casa sua. A me è successo con altri giocatori. Lo amo come se fosse mio figlio e gli auguro il meglio. Non parlerò qui di chi ha ragione e chi ha torto".

    ADDIO DI ZIDANE - "Non mi ha sorpreso, era una delle possibilità. Lo conosco. Quest'anno è stata dura e ci si stanca di fare l'allenatore. Ho lottato perché rimanesse, sono stato con lui tutto il pomeriggio per convincerlo. Zidane è molto semplice, quando dice che vuole andare, è già partito. La sua lettera? Non l'ho letta, giuro sui miei nipoti. Mi hanno detto che era brutta. Non l'ha scritta lui: quello non è Zidane, qualcuno deve averla scritta al posto suo. Il mio rapporto con lui? Ho lo stesso affetto per lui, ssempre. È stato una leggenda del Madrid. La stampa e Zidane? Un allenatore che fa quattro conferenze stampa a settimana finisce sfinito, alcune domande non le ho capite. La gente ha trattato bene Zidane una parte della stampa anche, un'altra parte no. Se si chiede otto volte la stessa cosa in conferenza stampa si finisce sfiniti. La lettera? Gli ho parlato tutto il pomeriggio e non mi ha mai detto quello che ha detto poi nella lettera. È stata una stagione molto difficile. Non gli ho più parlato, non so nemmeno se è a Madrid. Provo ancora lo stesso affetto di sempre. Se dipendesse da me, lo riprenderei di nuovo al Real Madrid. Ma ha il sogno di diventare allenatore della Francia, per esempio".

    ANCELOTTI - "Siamo contenti di lui e di Pintus. Lo abbiamo detto dall'inizio. Pochettino? Non abbiamo parlato con lui, né con Conte. Ho un buon rapporto con José Ángel e, parlando, pensavamo potesse essere un buona soluzione. Siamo contentissimi. Alcuni allenatori partono e altri arrivano".

    MERCATO - "Lo stiamo preparando. Abbiamo tanti giocatori e solo 25 possono restare in rosa. Ancelotti non l'ho ancora visto, è in vacanza. Abbiamo una grande squadra. Un'altra rosa galattica? Il Real lavora sempre per avere il meglio, ma abbiamo già una grande squadra, con tanti giovani".

    MBAPPE' - "Non parlo di giocatori che non sono a Madrid. So cosa vogliono i soci, vogliono che ci sia il meglio. Ma magari arriveranno a 18 anni e dobbiamo aspettare che siano pronti. Lo sanno tutti di cosa si tratta, la mia politica. Lascia che i migliori giochino qui e si mescolino con i giovani. Le squadre devono essere rinnovate e siamo in quella fase di rinnovamento. Non voglio parlare di giocatori che non sono a Madrid perché è un mancanza di rispetto. La gente si fida di me. Quelli che loro e io pensiamo siano i migliori verranno. Mbappé è uno dei migliori, come Haaland, ma non è a Madrid".

    RAMOS AL PSG - "Sarò felice se andrà in un club che gli offre quello che noi non siamo stati in grado di offrirgli. Come è successo con Cristiano Ronaldo".

    MERCATO - "Ora abbiamo 35 giocatori e possiamo metterne solo 25 in lista. Abbiamo un grande lavoro davanti a noi. Ad esempio, rinunciare ad alcuni che non hanno l'età per esibirsi ai massimi livelli".

    CRISI - "A giugno finisce la stagione e danno i risultati. KPMG dà i risultati. I grandi club perderanno centinaia di milioni. Quando dico che sono in bancarotta, intendo dire perché la maggior parte di loro sono in bancarotta, alcuni di noi non lo sono. Perdiamo tutti soldi. I più grandi perdono di più, ma perdono anche i più piccoli".

    VARANE - "Non so cosa succede. Quando tornerà dall'Europeo lo vedremo. Gli manca un anno di contratto. Non abbiamo parlato con lui. Gli acquisti e i rinnovi sono dopo l'Europeo. Non abbiamo ricevuto offerte per lui. È qui da tanti anni e si è comportato benissimo. Se vuole andare lo dirà e se vorrà restare lo dirà".

    MARCELO - "Sì, continuerà a essere il capitano. Se lo è guadagnato. Amo molti di loro. È difficile trovare un terzino sinistro come Marcelo. Insieme al suo predecessore (Roberto Carlos, ndr) penso che siano i due migliori della storia in quel ruolo. Non si può che lodarlo".

    BALE - "È un grande giocatore. Ricordo le finali che ci ha fatto vincere. Per come lo vedo, è uno dei grandi giocatori in Europa. Ognuno è come è, ha la sua personalità. L'ultima cosa che ricordo lui è il gol a Kiev, va in rovesciata e segna. E poi ne segna un altro. E il colpo di testa a Lisbona. Quella gara contro il Barcellona a Valencia in Coppa del Re. Se vorrei che restasse? Li amo tutti".

    SUPERLEGA - "Niente è fallito. Lavoriamo da due anni, dodici squadre, in un format che fa qualcosa che sta morendo, il calcio, che sta perdendo interesse. Qualcosa che non lo faccia morire. Il pubblico cala perché la maggior parte delle partite non ce l'hanno. un interesse. Se non c'è pubblico, i diritti audiovisivi scendono. Non escludiamo nessuno. Ma non tutti possono esserci. Un Roma-Sampdoria interessa meno di un Manchester-PSG. Abbiamo preso tutto il pubblico di tutte le partite di tutti i campionati. Chi comanda qui sono i tifosi. Vediamo che il Manchester ha più tifosi della Roma. Prendiamo quelli con più tifosi al mondo perché sono quelli che la televisione chiederà. Esclusioni? Abbiamo detto che doveva esserci chi ha più tifosi. Chi secondo te compra i diritti televisivi? Quanti followers hanno il Liverpool o la Juventus? Dobbiamo organizzare tutto. Quello che posso dire è che non è chiuso e che i campionati rimangono gli stessi. È un campionato che l'unico obiettivo che ha è che lo comprino".

    SANZIONI - "Non preoccupatevi, perché abbiamo vinto tutto quello che avevamo. Le squadre inglesi sono state costrette dalla Fifa. Hanno firmato qualcosa che non avrebbero dovuto firmare, perché sono impegnate nella Superlega. Volevano già sanzionarle e i tribunali hanno detto loro di no. Nel basket abbiamo l'Eurolega, che hanno creato i club. Non possiamo farlo nel calcio?".

    CEFERIN - "Non ho più parlato con lui. Vogliono mantenere i loro privilegi e i tifosi non vogliono. Non può essere che tutti perdiamo soldi e Ceferin aumenta lo stipendio. Ci sono persone che hanno privilegi e voglio tenerli mentre il calcio muore".

    A CHE PUNTO E' LA SUPERLEGA - "Facciamo 12 squadre e un accordo vincolante tra tutti e nessuno può andarsene. La Superlega continua. Quando l'abbiamo eliminata, la Uefa ci ha minacciato e i club inglesi sono caduti. Andiamo dal giudice, chi ha fatto il suo lavoro. E ha detto che non si poteva toccare la Superlega. La Uefa non può fare nulla alle persone o ai club. Da lì, cambia. Ha già smesso. Ora dovrà decidere il tribunale del Lussemburgo. Abbiamo chiesto di ritirare quei vincoli che sono stati fatti agli inglesi".

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