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Real Madrid: Zidane riparte dall'ABC
NEL SEGNO DI VAN BASTEN - Marco Asensio Willemsem è nato il 21 gennaio 1996 a Palma di Maiorca da padre spagnolo e madre olandese. I genitori lo hanno chiamato Marco in onore di Van Basten, anche se l'idolo da giocatore del giovane spagnolo è sempre stato il suo attuale allenatore: Zinedine Zidane. Asensio possiede la doppia nazionalità spagnola e olandese, e la nazionale dei Paesi Bassi ha sempre dimostrato interesse nel giovane attaccante, ma Marco ha sempre preferito vestire la maglia delle Furie Rosse rispetto a quella dei Tulipani, e così ha fatto dalle categorie inferiori fino alla Under 21, dove ha debuttato a soli 19 anni. L'esordio con la nazionale maggiore risale al passato 5 settembre, nell'8-0 rifilato al Liechtenstein dagli uomini di Lopetegui.
COME RAUL E ZAMORANO - Che Marco Asensio faccia già parte della storia del club di Chamartin lo svela un fatto meramente statistico, ma che in parecchi ritengono significativo: con i due gol segnati sia nella partita di andata sia in quella di ritorno della finale di Supercoppa di Spagna contro il Barcellona, Asensio è diventato il quarto giocatore nella storia del Real Madrid ad averlo fatto. Prima di lui nomi eccellenti. Nel 1993 Ivan Zamorano, l'indimenticato 1+8 dell'Inter: nel 1997 fu la volta di Raul, una vera e propria bandiera dei Blancos, nel 2012 fu Cristiano Ronaldo a segnare nelle due partite di finale. Ora è toccato a Marco Asensio, il giocatore che rappresenta il futuro del Real.
A UN PASSO DAL BARÇA - Ironicamente, Marco Asensio fu a un passo da essere acquistato dal Barcellona, ma per quanto possa sembrare strano in tempi in cui si pagano clausole da 222 milioni di euro, l'affare non andò in porto per problemi legati al pagamento dei 4 milioni con cui la sua squadra di allora, il Maiorca. Era il 2014, il Barcellona pretendeva pagare la cifra in due rate, ma la precaria situazione economica del Maiorca richiedeva l'ingresso della totalità del prezzo concordato. A quel punto si fece avanti il Real che pagò i 4 milioni di euro senza battere ciglio e concesse al 18 maiorchino di giocare per una stagione in più nella squadra in cui era cresciuto. Insomma, per la differenza di 2 milioni di euro, Asensio non divenne un giocatore del Barça. L'anno successivo il Real lo cedette in prestito all'Espanyol, l'altra squadra di Barcellona, e Marco entrò a far parte a pieno titolo della rosa del Real a partire dalla passata stagione dove giocò 38 partite segnando 10 gol. Quest'anno c'è da scommettere che presenze e gol aumenteranno. Così come la clausola con cui il Real ha deciso di difendere il suo investimento, arrivata a 350 milioni con l'ultimo rinnovo del contratto.
"MIO FIGLIO UN GIORNO GIOCHERÀ NEL REAL" - La carriera di Marco Asensio, pur essendo solo al principio, è piena di anedotti. Il primo quello del giorno in cui il padre di Marco, che all'epoca aveva solo 10 anni, incontro il presidente del Real Florentino Perez e gli disse "Questo è mio figlio, si chiama Marco Asensio e un giorno giocherà nel Real Madrid". Anche se potevano sembrare parole dettate dall'amore di un padre per il proprio figlio c'è da credere che quando il presidente dei Blancos ha visto i due gol segnati dal maiorchino nella finale di Supercoppa di Spagna si sarà ricordato di quelle parole. Gol che Asensio sicuramente ha dedicato alla madre, cosa che fa sempre quando realizza una rete, a cui Marco era molto legato e scomparsa prematuramente quando il giovane aveva solo 15 anni. Un altro fatto curioso nella carriera di Asensio potrebbe essere quello di un 21enne che è costato solo 4 milioni capace di rubare il posto da titolare a Gareth Bale, giocatore per il quale il Madrid ha sborsato intorno ai 100 milioni di euro. Ma il futuro di Marco Asensio non è solo legato al Real Madrid, c'è già chi chiede a gran voce al selezionatore della Spagna Lopetegui che il maiorchino sia titolare a partira dall'impegno del Bernabeu contro l'Italia previsto per il 2 di settembre. Giampiero Ventura è avvisato.