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Real Madrid: no a Icardi, piano anti-fuga per Cristiano Ronaldo
Nello scorso dicembre gli è stata formalizzata l’accusa del reato di evasione sui diritti d’immagine per 14,7 milioni di euro. Un’imputazione che, addirittura, comporta il rischio del carcere e ciò ha indotto i suoi legali a scegliere a marzo una strategia soft: assegno in bianco al Fisco per transare e risolvere il caso in sede amministrativa, proprio per evitare i rischi penali. La pratica sta facendo il suo corso, ma ci vorrà tempo…
Nessuno lo ammetterà mai, ma la strada scelta dai difensori di Cristiano Ronaldo ha l’assenso del club madridista, che ha tutto l’interesse a benedire una exit strategy all’insegna del buon senso e della diplomazia. Nessuno vuol correre il rischio che CR7 decida davvero di fare le valigie per evitare la pericolosa tempesta giudiziaria. In effetti il 2018 è cominciato con la sindrome-fuga, un’eventualità messa nel conto dall’entourage del fuoriclasse di Funchal proprio nelle fasi più calde di una controversia che (evidentemente divide la Spagna, onda lunga dei precedenti blitz fiscali in casa-Barcellona.
In un contesto con forti contaminazioni politiche al Real sanno bene che è saggio gestire in silenzio questa delicatissima vicenda. Così nessuno conferma le voci su quel semaforo verde per il rinnovo. Meno se ne parla meglio è. Lo stesso Mendes in questi giorni è dall’altra parte del mondo. Si è complimentato al telefono con il suo assistito più celebre e gli ha dato appuntamento a Madrid la prossima settimana. L’agente portoghese seguirà al Bernabeu il ritorno con la Juve, ma non è certo questa l’occasione per annunci particolari. In linea con le recenti mosse, l’intenzione è quella di far slittare tutto all’estate. Del resto Cristiano Ronaldo è già sotto contratto sino al 2021 e ha già uno stipendio da 21 milioni netti, quasi doppiato da Leo Messi che ha appena firmato sino al 2023 per 40 milioni all’anno. E’ difficile credere che Cristiano lasci al suo rivale argentino lo scettro dei guadagni (anche Neymar gli è davanti).
Lo stesso Florentino Perez ne è consapevole e fa in modo che tutto avvenga quasi per inerzia. L’aumento arriverà al momento opportuno. Anche perché nel conto va inserita (in via indiretta) anche la voce diritti d’immagine: stavolta con modalità più in linea con le leggi spagnole. Aspetti burocratici? Per carità. Anche a Madrid soffia il vento del rigore e il calcio deve prenderne atto. A cominciare dalla sua stella primaria, sempre più a caccia di successi nel calcio che conta. Un anno fa si era parlato di un’offerta cinese da 300 milioni di euro. Niente da fare: lui vuol sentirsi ancora al centro del mondo e sfidare l’età che avanza. A 33 anni lì in mezzo all’area di rigore si destreggia da re. Logico che i suoi guadagni siano al top. Anche perché in giro uno più bravo di lui ancora non si è visto. E il Real (guarda caso) cerca rinforzi in altri ruoli. Sempre secondo la Gazzetta dello Sport, anche per questo le voci su Icardi si sono affievolite strada facendo. Se va via Benzema, Florentino pensa a soluzioni meno ingombranti. Che nessuno gli faccia ombra.