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REAL MADRID INFINITO, CHE RIMONTA SUL CITY: è in finale di Champions! Rodrygo e Benzema fanno godere Ancelotti, Guardiola a casa
Il calcio e questa edizione di Champions League scrivono un'altra pagina indelebile: il Real Madrid, sotto di un gol al 90esimo e sconfitto per 4-3 nel match d'andata, ribalta clamorosamente il proprio destino e quello del Manchester City in meno di 60 secondi, rimontando lo svantaggio firmato Mahrez con un'incredibile doppietta di Rodrygo. Poi Benzema, al 5° del primo tempo supplementare si procura e trasforma il rigore che vale il definitivo 3-1 e spedisce le merengues alla loro 17esima finale di Coppa dei Campioni. A Parigi, il prossimo 28 maggio, giocheranno per la vittoria numero 14 contro il Liverpool, in una riedizione delle finali del 1981 e del 2018.
Dopo un primo tempo di grande equilibrio, in cui sono comunque di Bernardo Silva e Foden le occasioni migliori (in entrambi i casi si salva Courtois), il Real Madrid preme da subito sull'acceleratore ad inizio ripresa e, proprio sul calcio di inizio, i blancos mandano in porta Vinicius, che spreca sotto misura. Il City riprende il controllo della partita e con uno dei giocatori entrati dalla panchina, Gundogan, innesca la ripartenza da cui nasce il gol che vale la qualificazione: il tedesco apre un'autostrada per Bernardo Silva, che allarga per la conclusione di Mahrez, che beffa Courtois sul primo palo. La reazione della squadra di Ancelotti è sterile e sono anzi gli inglesi a sfiorare il colpo del ko con Cancelo e Grealish (salvataggio clamoroso sulla linea di Mendy) ma, quando la situazione sembra compromessa, Rodrygo trova un'incredibile doppietta tra il 90° e il 91° che pareggia i conti dell'eliminatoria.
Bastano cinque minuti dall'inizio dei supplementari affinché il Real completi il ribaltone: Ruben Dias entra in ritardo in area di rigore su Benzema e Orsato concede il penalty, che Benzema trasforma senza esitazioni. E' il gol numero 43 in altrettanti partite stagionali, il 15esimo in questa edizione di Champions League e il decimo nella fase ad eliminazione diretta, eguagliando il record che apparteneva a Cristiano Ronaldo. I Guardiola-boys si buttano in avanti e, proprio allo scadere del primo supplementare, sbattono contro un miracoloso Courtois, che toglie dalla porta la testata di Foden. E' l'ultima emozione di una partita assolutamente incredibile, che porta Ancelotti per la quinta volta in carriera in finale di Champions League e offre al Real Madrid l'occasione di conquistare il titolo numero 14 della sua storia.
Dopo un primo tempo di grande equilibrio, in cui sono comunque di Bernardo Silva e Foden le occasioni migliori (in entrambi i casi si salva Courtois), il Real Madrid preme da subito sull'acceleratore ad inizio ripresa e, proprio sul calcio di inizio, i blancos mandano in porta Vinicius, che spreca sotto misura. Il City riprende il controllo della partita e con uno dei giocatori entrati dalla panchina, Gundogan, innesca la ripartenza da cui nasce il gol che vale la qualificazione: il tedesco apre un'autostrada per Bernardo Silva, che allarga per la conclusione di Mahrez, che beffa Courtois sul primo palo. La reazione della squadra di Ancelotti è sterile e sono anzi gli inglesi a sfiorare il colpo del ko con Cancelo e Grealish (salvataggio clamoroso sulla linea di Mendy) ma, quando la situazione sembra compromessa, Rodrygo trova un'incredibile doppietta tra il 90° e il 91° che pareggia i conti dell'eliminatoria.
Bastano cinque minuti dall'inizio dei supplementari affinché il Real completi il ribaltone: Ruben Dias entra in ritardo in area di rigore su Benzema e Orsato concede il penalty, che Benzema trasforma senza esitazioni. E' il gol numero 43 in altrettanti partite stagionali, il 15esimo in questa edizione di Champions League e il decimo nella fase ad eliminazione diretta, eguagliando il record che apparteneva a Cristiano Ronaldo. I Guardiola-boys si buttano in avanti e, proprio allo scadere del primo supplementare, sbattono contro un miracoloso Courtois, che toglie dalla porta la testata di Foden. E' l'ultima emozione di una partita assolutamente incredibile, che porta Ancelotti per la quinta volta in carriera in finale di Champions League e offre al Real Madrid l'occasione di conquistare il titolo numero 14 della sua storia.
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