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    Real Madrid, le pagelle di CM: i miracoli di Courtois non bastano. Modric e Benzema, dove siete?

    Real Madrid, le pagelle di CM: i miracoli di Courtois non bastano. Modric e Benzema, dove siete?

    • Gabriele Stragapede
    Manchester City- Real Madrid 4-0

    REAL MADRID

    Courtois 7: se il Real non affonda già nei primi 20 minuti, gran merito è il suo. Al 13’ arriva il primo grande intervento della sua serata, un vero miracolo su un colpo di testa ravvicinato di Haaland. Passano pochi minuti ed il portiere belga dimostra ancora di essere tra gli estremi difensori più forti della sua generazione, con un salvataggio in contro tempo sempre su colpo di testa di Haaland. Non può far nulla sul doppio vantaggio firmato da Bernardo Silva. Vince la sua sfida personale con il centravanti norvegese, salvando di piede sul piattone del 9 del City. Ottima risposta anche sul doppio tentativo di Benzema e Ceballos. Sul finale, è incolpevole sul 4-0 di Julian Alvarez.

    Carvajal 4,5: che Grealish non sia un cliente facile lo si capisce dopo pochi minuti dall’inizio della sfida, quando l’esterno inglese approfitta di un suo liscio per creare il primo vero pericolo alla porta difesa da Courtois. Col passare dei minuti, appare sempre più in difficoltà, diventando anche il primo ammonito del match per i Blancos, saltato secco dal rivale odierno. Rischia di regalare il tris a Gundogan ma si lascia perdonare con un recupero degno della sua fama. Alla lunga, lascia sempre più spazio alle giocate del City, assistendo inerme al loro dominio.

    (dall’80’ Lucas Vazquez sv)

    Militao 5,5: stesso compito del collega Rudiger all’andata: marcare Erling Haaland. Nelle prime occasioni dei Citizens, si dimostra attento e preciso nel non lasciare mai spazio al cyborg norvegese. Tra la retroguardia campione d’Europa in carica è sicuramente il più positivo e se il passivo nel primo tempo non è più ampio è anche per merito del centrale brasiliano. La sfortuna si abbatte sulla spizzata di testa di Akanji che spegne definitivamente le speranze del Real Madrid.

    Alaba 4: non un inizio di partita confortante per l’ex Bayern che, alla prima vera occasione per gli Sky Blues, si lascia scavalcare dal pallone scodellato da Grealish e quasi permette ad Haaland di mettere a segno il vantaggio. Lascia – fortunatamente – il compito di sedare il norvegese al suo compagno di reparto ma sulle reti della sponda blu di Manchester non è mai nella corretta posizione. Poco fortunato nella ripresa, dove Ederson gli nega la gioia del gol su un calcio di punizione calciato a regola d’arte. Nel finale, si lascia infilare insieme a Rudiger dal passaggio di Foden e regala ad Alvarez un 4-0 facile facile.

    Camavinga 4: distratto dalle sortite offensive di Walker, lascia colpevolmente da solo Bernardo Silva – su cui non accorcia nemmeno Kroos - sull’occasione che ha permesso al City di passare in vantaggio. In questo ruolo adattato di terzino sinistro cucitogli addosso da Ancelotti, questa sera non è mai efficace nelle trame di gioco di Ancelotti che capisce le difficoltà del francese e lo sposta in mezzo al campo durante la ripresa, rinunciando ad uno spento Modric. Poco cambia nella sua prestazione: nervosa, al di sotto delle sue potenzialità e terminata anche tra le fila dei cattivi dell’arbitro.

    (dall’80’ Tchouameni sv)

    Valverde 4,5: el pajarito sembra un lontano parente del giocatore ammirato lungo il corso di tutta la stagione. Più che destreggiarsi leggiadro come un uccellino sul campo, il 24enne appare spaesato, inconcludente, distratto in campo. Sul raddoppio di Bernardo Silva, lascia libero Gundogan di inserirsi in area e creare l’occasione del 2-0. Un pajarito spaventato dall’onnipotenza di Guardiola & Co.

    Kroos 5: ne si apprezzano le qualità da anni ma, mai come questa sera, i Blancos sembrano rimpiangere l’aver lasciato partire così facilmente Casemiro la scorsa estate. Sull’1-0 firmato da Bernardo Silva, non accorcia sull’esterno portoghese, lasciandosi infilare dal filtrante di De Bruyne. Ma se difensivamente la sua prova è rivedibile, il primo squillo del Real porta la sua sigla: conclusione da quasi 30m che si stampa sulla traversa, negandogli la gioia del pareggio. È l’unica vera giocata della sua partita.

    (dal 70’ Asensio sv: entra a partita già compromessa.)

    Modric 4,5: definito immortale da Ancelotti, il metronomo croato dimostra di non essere nella migliore delle sue giornate. Colpevolmente assente sulla seconda rete di Bernardo Silva, il numero 10 dei Blancos non riesce a tessere una singola trama di gioco per i suoi, lasciando il pallino del gioco in mano agli avversari. Assente ingiustificato sulla mediana, non riesce mai ad illuminare con le sue giocate e così, passato il quarto d’ora della ripresa, viene sostituito da Ancelotti, terminando anzitempo la sua esperienza in questa Champions League.

    (dal 63’ Rudiger 4,5: pronti via, si perde subito Haaland che rischia di chiudere la partita. Per non farsi mancare nulla, si lascia infilare sull’imbucata di Foden, lasciando spazio al neo-entrato Alvarez che firma il 4-0.)

    Rodrygo 5: nel dominio totale attuato dal City di Guardiola, è l’unico a provare ad imbastire una qualsiasi trama di gioco, provando a fraseggiare con i compagni di reparto e ad imbeccare il proprio capitano con un paio di filtranti. Nel secondo tempo si fa fatica a ricordare una sua giocata, assistendo, insieme ai suoi compagni, alla goleada del City.

    (dal 81' Ceballos sv)

    Benzema 4,5: nei primi 15’ di partita – e non solo - il Pallone d’Oro in carica è spettatore non pagante dell’assedio del City. Pochi – se non nessuno – i palloni giocabili arrivati dalle parti del centravanti francese. Al gol del vantaggio, richiama i suoi, radunando la squadra nella propria metà campo. È l’unica giocata del suo primo tempo. Nella ripresa, prova ad incitare i suoi e cerca la rete della bandiera, prontamente sventata da Ederson.

    Vinicius 4,5: più che per le giocate offensive, durante l’avvio del match si rende protagonista di un’ottima giocata difensiva su Bernardo Silva. Alla prima vera fiammata della sua partita, alla mezz’ora, si lascia recuperare da Walker che per tutto il primo tempo non gli lascia respiro. Ma da un giocatore di tale calibro ci si aspetta di più, molto di più. Prova senza convinzione a trovare il bandolo della matassa ma è una palla di fieno in un panorama da film western. Solo, remissivo, la straordinaria rete dell’andata è resa vana da una prestazione magra, chiusa da una palla persa che lascia spazio al 4-0 di Alvarez.

    All. Ancelotti 4,5: nella serata in cui supera Sir Alex Ferguson come allenatore più presente nella storia della Champions League, Ancelotti decide di mandare in campo la stessa formazione dell’andata – escluso Militao per Rudiger – ma dei suoi giocatori, per tutto il corso dei primi 45’, non c’è alcuna traccia. Lascia spazio al City di attaccare e dominare il primo tempo in lungo ed in largo. Prova a cambiare uomini – ma non assetto tattico – nella ripresa ma oggi Guardiola ha tenuto una lectio magistralis a cui Re Carlo ha potuto solo assistere. Non ci sarà un'altra Istanbul: Ancelotti cede lo scettro e torna – dopo l’ultima per merito di Allegri – ad essere eliminato in un match della fase ad eliminazione diretta della Champions League.

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