E' uno show del Barcellona: Ancelotti a lezione da Xavi, Aubameyang, Araujo e Ferran calano il poker sul Real
La 29esima giornata di Liga si conclude con la sfida più sentita di un’intera stagione, l'ennesimo atto del Clasico tra Real Madrid e Barcellona. Nonostante i 15 punti di distanza e obiettivi di classifica decisamente differenti, la formazione di Xavi sfodera al "Bernabeu" la migliore prestazione dell'anno, rifilando un umiliante 4-0 alla capolista del campionato al termine di un'esibizione da Barça dei vecchi tempi.
L'assenza di Benzema si fa sentire più del solito tra i blancos, con Ancelotti che opta per la soluzione Rodrygo come falso nueve, con Vinicius e Valverde ai suoi lati, ma è soprattutto l'intensità totale in ogni zona del campo da parte dei blaugrana a mandare presto in tilt i meccanismi difensivi di Alaba e compagni. Dopo una serie di palle gol da una parte e dall'altra, è Dembelé a fare il vuoto e a servire ad Aubameyang (a segno contro le merengues per la quinta partita di fila) la palla per il colpo di testa (29°) che rompe l'equilibrio e apre la strada al monologo catalano. Il Real Madrid inizia a sbandare e al 38° Araujo firma il raddoppio sugli sviluppi di un corner, mentre poco dopo l'intervallo è Ferran Torres, messo in movimento da un colpo di tacco del solito Aubameyang a calare anticipatamente il sipario col momentaneo 3-0. La festa del Barcellona non è finita e i due protagonisti dell'ultimo gol si scambiano i ruoli, col nazionale spagnolo a rifinire e a servire all'ex Arsenal la palla del poker, approfittando ancora dell'immobilismo della retroguardia rivale.
Poi è soltanto accademia, con altre occasioni da una parte e dall'altra, ma col punteggio che non cambia più. Il Barcellona torna grandissimo per una notte, agganciando nuovamente l'Atletico Madrid al terzo posto e accorciando a -12 sui rivali di sempre, potenzialmente a -9 nel caso in cui i blaugrana si aggiudicassero il recupero contro il Rayo Vallecano. E alla ripresa dopo la sosta, al Camp Nou arriva il Siviglia in quello che diventa uno scontro diretto per il secondo posto.
:(match_center_plus)
:(standings)
L'assenza di Benzema si fa sentire più del solito tra i blancos, con Ancelotti che opta per la soluzione Rodrygo come falso nueve, con Vinicius e Valverde ai suoi lati, ma è soprattutto l'intensità totale in ogni zona del campo da parte dei blaugrana a mandare presto in tilt i meccanismi difensivi di Alaba e compagni. Dopo una serie di palle gol da una parte e dall'altra, è Dembelé a fare il vuoto e a servire ad Aubameyang (a segno contro le merengues per la quinta partita di fila) la palla per il colpo di testa (29°) che rompe l'equilibrio e apre la strada al monologo catalano. Il Real Madrid inizia a sbandare e al 38° Araujo firma il raddoppio sugli sviluppi di un corner, mentre poco dopo l'intervallo è Ferran Torres, messo in movimento da un colpo di tacco del solito Aubameyang a calare anticipatamente il sipario col momentaneo 3-0. La festa del Barcellona non è finita e i due protagonisti dell'ultimo gol si scambiano i ruoli, col nazionale spagnolo a rifinire e a servire all'ex Arsenal la palla del poker, approfittando ancora dell'immobilismo della retroguardia rivale.
Poi è soltanto accademia, con altre occasioni da una parte e dall'altra, ma col punteggio che non cambia più. Il Barcellona torna grandissimo per una notte, agganciando nuovamente l'Atletico Madrid al terzo posto e accorciando a -12 sui rivali di sempre, potenzialmente a -9 nel caso in cui i blaugrana si aggiudicassero il recupero contro il Rayo Vallecano. E alla ripresa dopo la sosta, al Camp Nou arriva il Siviglia in quello che diventa uno scontro diretto per il secondo posto.
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