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    Real: il vero Ronaldo è Ancelotti

    Real: il vero Ronaldo è Ancelotti

    Basterebbe pensare alle critiche che piovevano sulla testa di Carlo Ancelotti dopo il difficile avvio di campionato, con una squadra imbottita di stelle ma incapace di trovare l'equilibrio necessario e di ritrovare il filo apparentemente interrottosi la notte di Lisbona, quella della decima Champions League. Provate voi a convivere con un presidente (Perez) capace di smontare in pochi mesi la macchina perfetta che qualche tempo prima aveva annicchilito un certo Bayern Monaco prima dell'apoteosi del "Da Luz", cedendo i due giocatori perno del centrocamposto, Xabi Alonso e Di Maria.

    ANCELOTTI MECCANICO - Per assecondare la voglia di spettacolo mai doma del "Bernabeu" ma soprattutto per continuare ad alimentare la macchina del marketing, sono arrivati il tedesco Toni Kroos e la stella dell'ultimo Mondiale James Rodriguez, chiamati a scendere in campo contemporaneamente con Modric, Ronaldo, Bale e Benzema. Troppo anche per una formazione che ormai andava a memoria e nella quale ci si preoccupava della fase offensiva senza dimenticare quella di non possesso. Come un meccanico, Ancelotti ha smontato pezzo per pezzo il suo giocattolino e lo ha rimodellato secondo le sue esigenze e la vittoria spettacolare contro il Barcellona di ieri, annichilito sul piano del ritmo e della cattiveria agonistica prima ancora che con la tecnica, è l'ultimo dei suoi capolavori. Quello che più da vicino ricorda il prodigio del Milan versione 2002/2003 di far convivere Pirlo, Seedorf, Rui Costa, Rivaldo e uno tra Inzaghi e Shevchenko nella stessa formazione.

    COME IL MILAN DEL 2002 - Benzema e Cristiano Ronaldo in avanti, James Rodriguez e Isco (al posto dell'infortunato Bale) ai lati, in un 4-4-2 molto all'italiana, in cui fenomeni conclamati si sono nuovamente messi al servizio del collettivo per frenare la spinta sulle fasce dei vari Dani Alves, Mathieu, Messi e Neymar. Solo un tecnico che riesce a creare un rapporto praticamente simbiotico con i suoi calciatori riesce a spingere Palloni d'Oro o campioni di questo livello a mettere da parte l'interesse personale per rincorrere il diretto avversario; da quando Ancelotti ha varato questo nuovo modulo, la squadra ha portato a casa 6 vittorie consecutive, regalando il consueto spettacolo in Champions League (come dimostra il recente 3-0 ad Anfield) e riaprendo una Liga che sembrava proprietà dei blaugrana. Col Madrid a -1 e tornato ai livelli della passata stagione, la caccia è riaperta ma soprattutto sorge spontanea un'altra domanda: quale sarà il prossimo capolavoro di don Carlo Ancelotti?

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