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    Real Aversa 'avvelenato', Emanuele Filiberto scrive a Gravina: ‘Voglio rigiocare’. E cita pure Juve e Napoli

    Real Aversa 'avvelenato', Emanuele Filiberto scrive a Gravina: ‘Voglio rigiocare’. E cita pure Juve e Napoli

    “Le scrivo per il dovere morale di rendere giustizia a quei 11 ragazzi della Real Aversa scesi in campo a Ragusa esclusivamente per “ottemperare” ad una richiesta societaria e per onorare la propria maglietta, nonostante non fossero nelle condizioni fisiche idonee per giocare”. Inizia così la lettera aperta che Emanuele Filiberto, numero del club a Nord di Napoli ha scritto a Gabriele Gravina, presidente della Figc. Al centro i malori accusati dai calciatori dell’Aversa nelle ore precedenti alla sfida giocata la scorsa settimana e valevole per i play-out del girone I di serie D: 6-0 il punteggio finale in favore del Ragusa. Malori che hanno portato Emanuele Filiberto addirittura a parlare di avvelenamento con tanto di accuse pure ai medici dell’Ospedale di Ragusa (due calciatori sono stati ricoverati al Pronto Soccorso).

    “Vogliamo semplicemente giocare nuovamente i playout di serie D come atto di giustizia che questo sport merita di ricevere - si legge nella missiva -. Sono state fatte analisi specifiche presso uno dei più importanti ospedali pubblici del Sud, ed è risultati che i ragazzi analisi sono stati colpiti dalla Salmonella”. Nel corso della lunga ricostruzione degli eventi, Emanuele Filiberto tira in ballo pure Juve e Napoli, spiegando perché ha scelto di affidarsi all’avvocato Grassani, legale dei due club citati poco fa: “Sa perché ho sostituito il legale precedente con l’avvocato Grassani? Non perché, come qualcuno sostiene, sia mio amico o perché è l’avvocato anche della Juve oltre ad esserlo del Napoli e di tante altre società importanti italiane, ma perché anche se in ritardo di qualche ora il reclamo andava proposto alle 10 della mattina. Il primo avvocato ci ha fatto perdere il primo grado. Sarei andato comunque davanti al giudice sportivo, anziché fare il preannuncio di reciamo entro mezzanotte, si sarebbe fatto alle 10 del mattino: meglio un preannuncio in ritardo, c’erano tutte le motivazioni, piuttosto che rinunciare a un giudizio. Era scontata l’inammissibilità. Per tutto quanto su esposto mi rivolgo a Lei affinché possa in virtù dei poteri ex lege a lei riconosciuti,(istanza ex art.102), per ristabilire la doverosa giustizia e consentire di disputare nuovamente la gara. Faccio appello ad un indiscusso sovrano principio che è un baluardo del nostro sistema giuridico: “la legge è uguale per tutti”. E in questo caso non è stato cosi. Confido vivamente nel suo profondo senso di giustizia affinché possa accogliere la nostra richiesta e darle seguito”.
      
     

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