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Real-Atletico, l'analisi di Carbone: 'Decisiva l'abilità tecnica dei singoli'
PRIMO TEMPO - "L'inizio della partita è caratterizzato da un buon possesso palla da parte del Real Madrid mentre l'Atletico Madrid attendeva nella sua metà campo facendo densità ed aspettando l'avversario. Dopo appena otto minuti Diego Costa viene sostituito da Adrian, che ha avuto un ottimo apporto alla partita accentuando il pressing tipico della squadra di Simeone. Già dal 20' iniziano a farsi sentire le ripartenze dei colchoneros che si allungano favorendo i contropiedi del Real che spesso ha impensierito Courtois, in particolare con Bale. Gli equilibri si alterano al 36' con un gol di testa di Godin che insacca alle spalle di un Casillas evidentemente colpevole. La partita è piuttosto bloccata ma con grande pressing ed intensità e le squadre si rendono pericolose con le palle inattive".
SECONDO TEMPO - "Il secondo tempo riparte all'insegna dell'equilibrio del primo, di conseguenza Ancelotti decide di effettuare due cambi contemporaneamente: escono Coentrao e Khedira per far posto a Marcelo e Isco, passando a un 4-2-3-1. Dopo alcune occasioni, nell'ultimo quarto d'ora si assiste a un assedio del Real che costringe l'Atletico praticamente nella sua area. La partita sembra quasi finita sul punteggio di 1-0 per la squadra di Simeone, ma al minuto 93 svetta in area Sergio Ramos che di testa insacca alle spalle di un incolpevole Courtois".
TEMPI SUPPLEMENTARI - "Il primo tempo supplementare passa senza eventi degni di nota ma mostrando una voglia di vincere più evidente nel Real, tanto è vero che, nel secondo tempo supplementare, grazie ad un contropiede, Di Maria calcia in porta e la parata di Courtois arriva sulla testa di Bale che segna la rete del 2-1. L'Atletico si sbilancia ed il Real riesce ad incrementare ulteriormente il vantaggio prima con un tiro dalla distanza di Marcelo, poi con un rigore trasformato da Cristiano Ronaldo. La partita termina sul punteggio di 4-1 che consegna al Real la decima Champions League".
LA CHIAVE DEL MATCH - "La chiave della partita è stata nella grande velocità ed abilità tecnica dei giocatori offensivi del Real che, con le loro percussioni e contropiedi, hanno creato numerose occasioni, alcune delle quali hanno portato ai gol che hanno deciso la finale. Le fasi di non possesso palla delle due squadre sono molto simili perché entrambe sono incentrate sull'aggressività e l'intensità, tuttavia vi sono alcune differenze: l'Atletico si porta nella sua metà campo ed affronta l'avversario con un pressing in seconda battuta, ma parecchio aggressivo; il Real invece tiene la linea molto alta e cerca di limitare la manovra della squadra di Simeone concentrando il gioco su una sola metà campo, portando la punta sul centrale difensivo in possesso, l'ala sul centrale che non ha il possesso e ruotando la squadra di conseguenza".
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