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Re Carlo Ancelotti, il più grande di tutti i tempi: altri primati, il migliore nella storia del Real Madrid
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ALTRI PRIMATI - Ma la storia, come sempre, la scrive chi vince e c’è qualcuno, dalle parti di Madrid, che si è ormai abituato non solo a vincere, ma a redigere interi libri di storia. Carlo Ancelotti, grazie al dipinto di Valverde sull’assist al bacio di Vincius Jr. e alla prima rete in camiseta blanca di Kylian Mbappé (servito splendidamente dal futuro – con ogni probabilità – Pallone d’Oro Jude Bellingham), si porta a casa l’ennesimo trofeo della sua immensa carriera. Un altro trionfo che lo porta in cima, ancor più di quanto sia, sulla vetta del calcio a Madrid, in Europa e in tutto il mondo. Re Carlo, infatti, è diventato l’allenatore più vincente della storia di Real Madrid, raggiungendo a 14 trofei Miguel Muñoz – che, però, ha diretto le Merengues per ben 15 anni (dal 1959 al 1974) a differenza dei soli 5 del nativo di Reggiolo -. Ma non finisce qui: il successo di ieri sera gli ha portato in dote la sua quinta Supercoppa Europea UEFA da tecnico, una in più di Pep Guardiola. E indovinate un po’? È un record anche questo. E per un tecnico che ha già vinto il campionato in ognuna delle cinque principali leghe continentali (Milan in Italia, Real Madrid in Spagna, Bayern Monaco in Germania, PSG in Francia e Chelsea in Inghilterra) e che detiene anche il primato di maggior numero di Champions League vinte in carriera (5) non è cosa da poco. E dopo il 100° trofeo, Ancelotti ha regalato anche il numero 101 a Florentino Perez. Un altro step verso l’eternità, un destino al quale Don Carlo non potrà sicuramente sfuggire. Ma di questi successi, Ancelotti non se ne prende il merito.
IL PIU’ GRANDE DI TUTTI - "È un onore e un privilegio allenare questa squadra. È stata una bella partita, l'Atalanta ci ha fatto soffrire molto nel primo tempo, trovava spazio e vinceva duelli, ma quando è calata la pressione abbiamo trovato più spazio davanti e i nostri attaccanti sono molto forti. Sto pensando a quanto ci ha messo in difficoltà l'Atalanta, è davvero come andare dal dentista. I giocatori alla fine del primo tempo erano un po' nervosi perché non riuscivano a fare quello che volevano. Ho detto loro di essere pazienti, perché gli avversari sono molto organizzati. La mobilità davanti è fondamentale, non mi importa dove giochino ma che occupino bene la posizione e che recuperino subito la palla. E l'hanno fatto". In poche parole, è merito di chi scende in campo. È una verità, anche se parziale, perché nel grande film della storia del Real Madrid, il più grande regista è e rimarrà Carlo Ancelotti. El más grande.
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