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    Razzismo, i soprusi di Wembley e le norme anti-Covid calpestate: per l'Inghilterra è una debacle totale

    Razzismo, i soprusi di Wembley e le norme anti-Covid calpestate: per l'Inghilterra è una debacle totale

    • Andrea Distaso
    Hanno perso un'occasione, l'ennesima. Di interrompere un'astinenza di vittorie destinata ad allungarsi e che in Qatar, come minimo, arriverà a 56 anni. Durante un Europeo che sembrava essere stato "apparecchiato" appositamente per loro, con 6 partite su 7 giocate a Wembley e un'organizzazione che - nascondendosi dietro il protocollo sanitario per fronteggiare il Covid-19 - ha sistematicamente escluso i tifosi avversari dal loro stadio, gli inglesi hanno perso soprattutto, una volta e per sempre, il diritto di fare la morale a chiunque in giro per il mondo. Il popolo del fair play, il popolo del rispetto delle leggi e delle regole si è reso protagonista di un mese all'insegna della vergogna, conclusosi con una delle serate più incredibili di sempre.

    IL GIORNO DELLA VERGOGNA - L'avvicinamento alla finale contro l'Italia è stata caratterizzata sin dalle prime ore del mattino dal liberissimo sfogo delle peggiori pulsioni umane, con pub presi d'assalto, orde di hooligans ubriachi ad invadere le strade e le piazze principali di Londra e a rendersi protagonisti di ogni tipo di atto vandalico. Un pessimo preludio che ha avuto la sua apoteosi in negativo nel fantastico palcoscenico di Wembley, insultato, vilipeso e insozzato dai comportamenti criminali nella zona antistante allo stadio e all'interno dell'impianto stesso. Quando diverse migliaia di barbari hanno potuto eludere ogni tipo di presunto controllo, dall'aggiramento delle più elementari norme di comportamento anti-Covid allo sfondamento delle barriere per accedere alla partita pur sprovvisti di biglietto e costringendo i legittimi proprietari dei loro posti ad allontanarsi. Il tutto tollerato da un governo e da un'organizzazione, la Uefa, che hanno quanto meno sottovalutato il pericolo che l'eccessivo entusiasmo inglese avrebbe potuto causare.

    VIOLENZE SISTEMATICHE - Atteggiamenti che si erano già proposti in gran parte dei match casalinghi della nazionale di Sua Maestà e che avevano avuto un ignominioso apice nelle violenze sistematiche nei confronti dei sostenitori danesi in occasione della semifinale. Anche in quel caso, ultras locali che hanno comodamente aggirato i controlli degli steward presenti per prendere posto in zone non di loro competenza e letteralmente accerchiare i tifosi avversari. Coprendoli di insulti per tutta la partita e arrivando - secondo le testimonianze raccolte dall'Observer e dal Guardian - a spaventare e a sputare addosso a bambini di 9-10 anni, creandogli un trauma che difficilmente si lasceranno presto alle spalle. Soprusi, comportamenti tipici di quei teppisti che l'Inghilterra aveva saputo arginare e quasi emarginare dai propri stadi per diverso tempo, da quando la lady di ferro Margareth Thatcher aveva deciso di darci definitivamente un taglio tra fine anni Ottanta e i primi anni Novanta.

    HANNO APERTO LE GABBIE - Un insegnamento che era diventato motivo di vanto ed ispirazione per gli altri, in giro per l'Europa, letteralmente calpestati in un mese nel corso del quale il governo inglese e il suo primo ministro Boris Johnson hanno dato la sensazione di aprire le gabbie - in un periodo nel quale tra l'altro i contagi da variante Delta nel Paese sono cresciuti a livello esponenziali e, speriamo, che non presentino un conto salato nelle settimane a venire - in nome del calcio e di un motto, quel "Football is coming home" che alla fine gli si è ritorto contro. E poi, a corredo di tutto questo, il capitolo del razzismo, tornato prepotentemente di attualità in questi giorni: gli inqualificabili commenti sui social piovuti addosso a Rashford, Sancho e Saka, autori dei tre errori dal dischetto che hanno condannato l'Inghilterra contro l'Italia, "giustificati" dal colore della loro pelle. Dopo i booo rivolti ai calciatori di Southgate da inizio Europeo per la loro adesione alla causa di Black lives matter e alla loro protesta in ginocchio, booo praticamente giustificati dallo stesso Boris Johnson.

    No, gli inglesi non hanno perso soltanto un Europeo in casa e riperso la verginità, a causa dei comportamenti di una parte dei propri. Dopo questo mese, hanno perso completamente la faccia e ogni diritto di fare la predica a chiunque. Un tracollo su tutta la linea.

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