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    Razzismo, Balotelli si sfoga: 'Nel 2009 in Juve-Inter mi dissero di tutto, con l'Under 21 mi lanciarono delle banane'

    Razzismo, Balotelli si sfoga: 'Nel 2009 in Juve-Inter mi dissero di tutto, con l'Under 21 mi lanciarono delle banane'

    Lunedì sera Mario Balotelli si è ripreso l'Italia. Il gol al ritorno in Nazionale contro l'Arabia Saudita ha fatto riscoppiare l'amore azzurro per il centravanti classe '90, vittima però anche di un brutto episodio nella serata di San Gallo, ovvero lo striscione "Il mio capitano ha sangue italiano" esposto da un gruppo di tifosi e poi fatto rimuovere. La Gazzetta dello Sport oggi pubblica alcuni stralci del libro "Demoni", scritto da Alessandro Alciato, in cui Supermario si sfoga sul tema del razzismo: "Di certo, fossi stato bianco avrei avuto meno problemi. Ricevo tante lettere di ragazzini che mi considerano un esempio per non aver mai abbassato la testa davanti agli episodi di razzismo".

    DALLA SCUOLA AL PALLONE - "È stato uno schifo, 18 anni di porte sbattute in faccia, per avere la cittadinanza. Poi le porte si sono spalancate, ma io ero lo stesso di prima. A scuola capitava che sparisse qualche merendina dai banchi. Pensavano subito fossi stato io, senza indagare. Ma c'è un episodio che non dimenticherò mai: le lacrime non smettevano più di scendere. Avevo fatto tutti i compiti a casa., sapevo che la mamma mi avrebbe poi permesso di uscire per andare a giocare a calcio. "Ciao ragazzi, giochiamo?". "No, Mario: tu no". "Ma ho fatto i compiti...". "No, Mario: sei nero". Ero nero, quindi ai loro occhi diverso. Credevo non mi volessero perché già allora ero esuberante, poi purtroppo con il passare degli anni ho scoperto la verità".

    TRA LA JUVE E LE BANANE - "Nel 2009 ho vissuto il passaggio all'età adulta da questo punto di vista. Durante Juventus-Inter me ne hanno dette di tutti i colori, "scimmia", "negro", "torna in Africa", i buu. Moratti dichiarò che per la rabbia avrebbe ritirato la squadra dal campionato". Il secondo episodio a giugno, fuori da un bar di Roma con i compagni dell'Under 21: "Mentre stavamo chiacchierando, da lontano spunta una moto e uno dei due urla forte: "Negro! Negro schifoso! Negro di m...!". Poi si avvicinano, rallentano e mi lanciano un casco di banane, come se fossi una scimmia. Hanno anche sbagliato mira, colpendo la cameriera del bar al posto mio".

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