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Rateizzazioni, il Governo ascolta l'opinione pubblica e dice no. Ma così ne soffre tutto lo sport
Chi si schiera per il NO (non solo il governo, lo ripetiamo) non ha, forse, compreso che è tutto lo sport a chiedere questa forma di ristoro. Hanno avanzato la richiesta anche il Basket, la Pallavolo e tutti quei settori sportivi travolti dal Covid, con impianti, stadi vuoti, con relativo, forte abbassamento dei fatturati. Ma siccome i presidenti delle società di calcio non sono virtuosi, siccome gli ingaggi sono vergognosi, siccome la Juventus è in piena tempesta amministrativo finanziaria, allora non è il momento di concedere quello che è stato concesso ad altri settori colpiti duramente dalla pandemia.
Così facendo, soffre duramente tutto lo sport professionistico perché, ad esempio, solo il calcio (che non ha ricevuto alcun aiuto diretto) paga tasse allo Stato per un miliardo e mezzo l'anno e gran parte di queste tasse finanziano le altre attività sportive. Punire il reprobo all'improvviso è come azzoppare la gallina dalle uova d'oro perché non si è comportata benissimo. Per di più, secondo la dodicesima edizione del Report Calcio (a cura del centro studi Federcalcio e Arel) il calcio ha un impatto diretto e indiretto pari a 10,2 miliardi di Euro e 110 mila posti di lavoro. Solo pochi, pochissimi, fra questi, guadagnano come Messi e Mbappé.