Calciomercato.com

  • AFP via Getty Images
    Rateizzazioni, il Governo ascolta l'opinione pubblica e dice no. Ma così ne soffre tutto lo sport

    Rateizzazioni, il Governo ascolta l'opinione pubblica e dice no. Ma così ne soffre tutto lo sport

    • Fernando Pernambuco
      Fernando Pernambuco
    La decisione giusta al momento sbagliato può essere esiziale. Se opero un paziente, l'operazione chirurgica va preparata prima: a meno che non abbia altra scelta, rischio di ammazzarlo. E' quanto avvenuto con il NO netto, deciso dal governo, alla richiesta da parte di tutto lo sport (tutto: non solo il calcio) di pagare le tasse a rate senza oneri, così come si è fatto per altri settori colpiti dalla pandemia. E mica solo il governo è sfavorevole, anche parte dell'opposizione, anche Renzi. Il ministro dello sport Abodi (il suo slogan era “Il mio calcio libero” quando si candidò a presiedere la Federcalcio) ha offerto la seguente spiegazione: “Diciamo no, poiché l'opinione pubblica non capirebbe!” Perché un governo deve fare sempre quel che vuole la cosiddetta “opinione pubblica”? L'“opinione pubblica” chiede il cancellamento delle tasse? Allora le cancelliamo.

    Chi si schiera per il NO (non solo il governo, lo ripetiamo) non ha, forse, compreso che è tutto lo sport a chiedere questa forma di ristoro. Hanno avanzato la richiesta anche il Basket, la Pallavolo e tutti quei settori sportivi travolti dal Covid, con impianti, stadi vuoti, con relativo, forte abbassamento dei fatturati. Ma siccome i presidenti delle società di calcio non sono virtuosi, siccome gli ingaggi sono vergognosi, siccome la Juventus è in piena tempesta amministrativo finanziaria, allora non è il momento di concedere quello che è stato concesso ad altri settori colpiti duramente dalla pandemia.

    Così facendo, soffre duramente tutto lo sport professionistico perché, ad esempio, solo il calcio (che non ha ricevuto alcun aiuto diretto) paga tasse allo Stato per un miliardo e mezzo l'anno e gran parte di queste tasse finanziano le altre attività sportive. Punire il reprobo all'improvviso è come azzoppare la gallina dalle uova d'oro perché non si è comportata benissimo. Per di più, secondo la dodicesima edizione del Report Calcio (a cura del centro studi Federcalcio e Arel) il calcio ha un impatto diretto e indiretto pari a 10,2 miliardi di Euro e 110 mila posti di lavoro. Solo pochi, pochissimi, fra questi, guadagnano come Messi e Mbappé.

    Altre Notizie