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Raspadori: 'Ho detto no a Inter e Roma, gli Europei sarebbero come la doppietta al Milan'
"Quando a 14 anni mi volevano Inter e Roma, i miei genitori mi hanno lasciato la libertà di dire sì o no e hanno rispettato la mia decisione. Ho rifiutato perché pensavo che per la mia crescita sarebbe stato meglio un club come il Sassuolo, che per me è come una famiglia. Mi pare che i fatti dimostrino che non ho sbagliato a restare qui. In Italia è difficile per i giovani. Non ci sono tanti club che ti danno un'opportunità, ma è proprio quella che a noi serve. Però non una sola, e se non la sfrutti torni nelle retrovie. Tante, invece, perché un giovane ha il diritto di sbagliare e il Sassuolo mi ha concesso di farlo".
"De Zerbi dice che sono troppo un bravo ragazzo, ma giocare con continuità mi ha aiutato a migliorare anche sotto l'aspetto della furbizia e della malizia. Ho solo da imparare da Ciccio Caputo per come interpreta il ruolo di centravanti, la sua capacità di smarcarsi è unica. Poi è un piacere vedere anche solo allenarsi Berardi e Locatelli".
"Se e quando andrò in una grande squadra non avrò problemi a rimanere me stesso. Credo che si possa restare umili, ma consapevoli delle proprie qualità. Sono al primo anno di università, studio scienze motorie e ho già dato cinque esami".
"A 10 anni mi innamorai di Eto'o nell'Inter del Triplete, mi piaceva perché in campo era un leader silenzioso: non parlava tanto, ma trascinava i compagni con l'esempio. Un po' mi ci rivedo. Avevo fatto un provino con l'Inter e mi diedero i biglietti per la partita col Palermo, andai a San Siro con mio papà".
"Aguero è l'attaccante che preferisco perché penso di assomigliargli, fa gol in tutti i modi e in area di rigore è impressionante per come riesce sempre a trovare una soluzione per tirare in porta. E poi sa far giocare la squadra". "Tevez mi piace per la sua tigna, lotta su tutti i palloni. Di Natale mi impressionava per la qualità dei suoi gol, frutto soprattutto del primo controllo di palla sempre perfetto".
"Contro la Juve non sono riuscito a incrociare Cristiano Ronaldo, ma la sua maglia me l'ha portata Bonucci, al quale l'avevo chiesta. Leonardo era stato gentile già in campo, nel secondo tempo mi aveva fatto i complimenti per come stavo giocando".
"La doppietta a San Siro contro il Milan alla mia età fai fatica a sognarla, quando ci ripenso il cuore mi batte più forte. La convocazione agli Europei mi darebbe le stesse emozioni".