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Rashford ancora in campo per il sociale: l'incontro con Barack Obama
“Molti giovani che incontro, fra cui Marcus, sono più avanti di me quando avevo la loro età. Sono già forze positive nelle loro comunità, promuovendo il cambiamento” ha spiegato Obama.
“È abbastanza surreale. Sono seduto nella mia cucina a Manchester parlando con il Presidente Obama, ma lui mi ha messo a mio agio immediatamente. Abbiamo avuto esperienze da bambini simili - fra avversità, ostacoli eccetera - che hanno influito sugli uomini che vedete oggi. Ho apprezzato genuinamente ogni minuto della nostra conversazione. Quando il presidente Obama parla, tutto quello che vuoi fare è ascoltare” – sono invece le parole di Rashford riportate da Sky Sports.
LE INIZIATIVE DI RASHFORD - Il numero 10 del Manchester Utd è molto attivo nel sociale. La sua ultima iniziativa con lo chef Kerridge risale ad un mese e mezzo fa, ma già l’anno scorso, durante il lockdown, aveva raccolto, tramite l’associazione FareShare ed alcune catene alimentari, 20 milioni di sterline, destinati a famiglie in difficoltà. Nello stesso periodo era stato decisivo, convincendo il premier inglese Johnson durante una telefonata, nell’approvazione di un sistema di buoni pasto in aiuto ai ragazzi in difficoltà economiche.
GLI ATTACCHI RAZZISTI - Marcus Rashford è però stato anche più volte bersaglio di razzismo sui social network. Mercoledì sera, dopo la finale di Europa League persa ai rigori contro il Villarreal, gli insulti si erano intensificati a tal punto da spingere il ventitreenne a rendere noto quello che stava subendo attraverso un tweet: "Almeno 70 insulti razzisti sul mio profilo contati finora. A coloro che lavorano per farmi sentire peggio di come già mi sento, buona fortuna per i vostri tentativi”.