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Ranocchia: 'Mancini voleva tenermi, ho deciso io di lasciare l'Inter'
Andrea Ranocchia torna a parlare della sua esperienza all’Inter. Il difensore, attualmente in prestito alla Sampdoria, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport manifesta tutto il suo disappunto per gli ultimi mesi vissuti alla corte di Mancini: “Dispiace sbagliare. Un errore non è mai voluto e io lavoro per farne meno. Questo è un momento in cui appena sbaglio subiamo gol e qui ogni errore costa di più, perché sono l’ultimo difensore prima di Viviano. Non vorrei, però, che si andasse avanti come accadeva all’Inter, che cioè si ragioni per luoghi comuni. Anche quando faccio una partita buona c’è il giudizio negativo e questo mi dà un po’ di fastidio. Se sbaglio è giusto che arrivino giudizi negativi, ma se faccio bene non si può dire che Ranocchia, a prescindere, ha giocato male. Io sono contento delle mie prestazioni. Qui mi sto sentendo vivo rispetto agli ultimi anni all’Inter, dove ero un po’ sovrastato dalla negatività dell’ambiente”.
Il difensore blucerchiato svela un retroscena sul suo passaggio alla corte di Montella: “Ho tanto da dare, da dimostrare e da riprendermi. Al fatto di essere in prestito secco neanche ci penso. Non vengo per passare il tempo, non sono quel tipo di persona li. Io al trasferimento ci ho pensato per tre settimane, ho fatto una tabella con pro e contro, i pro alla fine erano di più, se non rimanevo in nerazzurro. Mi sono battuto per andare via, loro volevano che rimanessi. Ma era il momento per me, di cambiare. Quando ho parlato con Mancini, lui mi ha chiesto di rimanere, mi ha detto che per l’ambiente ero una persona positiva. Gli ho risposto: mister non resto neanche se mi da l’opportunità di giocare venti partite da qui alla fine. Non era più il momento di rimanere, mi servivano altri stimoli, altre sfide”.