Ranocchia: no a Spalletti, sì a Conte
Il riscatto di Andrea Ranocchia. Dato in partenza da due anni a questa parte, il difensore è rimasto all'Inter, dove mister Mazzarri lo ha rilanciato facendolo sempre giocare titolare. A questo punto il problema si sposta fuori dal campo, visto che non decolla la trattativa per prolungargli il contratto in scadenza nel 2015. Il suo agente Tullio Tinti chiede un cospicuo aumento d'ingaggio pari al 50%, passando da 2 a 3 milioni di euro netti all'anno, cifra che i nerazzurri non sembrano disposti a riconoscergli. In caso di mancato accordo tra le parti, il difensore classe 1988 verrà messo sul mercato a fine stagione per non rischiare di perderlo a parametro zero un anno dopo.
Sulle sue tracce c'è sempre la Juventus (in vista della prossima stagione si è vociferato anche di un possibile scambio con Vucinic, vecchio pallino di Mazzarri) di Conte, che lo stima molto e lo conosce bene avendolo già allenato prima ai tempi dell'Arezzo e poi al Bari. Nel frattempo Ranocchia ha rifiutato le offerte del Napoli e dello Zenit San Pietroburgo di Spalletti, che erano disposti a proporre all'Inter come parziali contropartite tecniche altri due difensori italiani: Paolo Cannavaro e Domenico Criscito.