VIDEO Ranieri: 'L'Inter del triplete non c'è più'
"Credo che sia importante essere sempre positivi. Uno può tirare un attimo le redini quando le cose vanno tutte bene e allora per mantenere i piedi a terra pensi anche alle cose negative, ma quando stai in negativo si deve pensare per forza di cose in positivo, per riequilibrare la mente e i comportamenti", parla così Claudio Ranieri alla vigilia di Inter-Fiorentina, gara valida per la 15^ giornata di Serie A Tim 2011-2012, che si giocherà domani allo stadio "Giuseppe Meazza", calcio d'inizio alle ore 20.45.
"Tanto lo sappiamo che è un momento no, proprio per questo - sottolinea - è importante l'aiuto dei tifosi, che finora ci hanno sempre fatto sentire il loro calore e non devono demordere, così come non sta demordendo la squadra. Uniti si riuscirà a venirne fuori".
Nella lista dei convocati non rientra ancora Wesley Sneijder, in conferenza stampa Claudio Ranieri spiega il perché: "Per prudenza, il dottore ed io abbiamo pensato che essendoci una gara ogni tre giorni ed essendo stato oggi il primo allenamento completo con tutti gli altri, sarebbe stato meglio preservarlo piuttosto che rischiarlo".
Si passa quindi a parlare dello stadio "Meazza", non più un fortino per i nerazzurri: "Bisogna accettare questa cosa e reagire, per quanto stiamo facendo non stiamo riuscendo a far sì che San Siro torni San Siro, ma non dobbiamo mollare. Però, come ho detto, con l'aiuto dei nostri tifosi ce la possiamo fare. Si dice che nel momento del bisogno si vedono gli amici, noi abbiamo bisogno dei nostri tifosi, se no oltre alla nostra difficoltà andiamo a mettere anche quella dei nostri tifosi, questo non deve mai e poi mai avvenire".A Ranieri viene poi chiesto se cambiare schema di gioco non possa portare a un disorientamento: "Questa potrebbe essere una bella scusa, ma nel mondo moderno si cambia, e poi noi abbiamo cambiato poco, dal 4-4-2 al rombo cambia poco, la squadra è anche abituata al 4-2-3-1 e ha vinto, quindi non è quello, e poi si cambia spesso perché non ci sono mai gli stessi uomini. L'allenatore cerca di mettere nel miglior modo possibile la squadra che ha a disposizione. Questa squadra sa cambiare, noi cerchiamo tutto tranne le scusanti, quindi...". "
Nel corso della conferenza stampa della vigilia di Inter-Fiorentina, Claudio Ranieri approfondisce le difficoltà della squadra e le analizza: "Quello che ci manca è il gol. Quando giochiamo in una determinata maniera che teniamo più palla, se la teniamo c'è sempre un perché, ma magari arriviamo tardi a servire una palla giocabile agli attaccanti. Quando giochiamo più arrembanti magari creiamo di più ma in questo momento non riusciamo a fare gol e magari addirittura lo prendiamo. Dobbiamo essere più attenti, ma non posso rimproverare nulla ai ragazzi, perché gli avevo chiesto orgoglio e concentrazione e le ho viste, nonostante non sia arrivato il risultato. Posso rimproverare solo che i due gol siano nati da due nostri errori, ma questo fa parte del gioco".
Al tecnico viene poi chiesto se lo disturbano le voci riportate dai giornali di un presidente Moratti arrabbiato: "Non mi disturbano affatto perché lo incontro, ci parlo, e non è come dicono o scrivono. Certo è dispiaciuto, vuole che la squadra reagisca e noi stiamo facendo tutto affinché questo accada. Lo trovo deluso, ma sempre pronto a spronarci e a darci quel calore che un presidente deve dare in questi momenti. L'ho trovato tutto tranne che arrabbiato o negativo, non è né arrabbiato né negativo. È una persona che capisce il momento che sta vivendo la squadra e ci sta vicino, per questo lo ringrazio apertamente: è importante che questo che sta facendo lo sentano i giocatori e di riflesso anche l'allenatore"."Quando si subentra non c'è mai una situazione facile che si possa risolvere in quattro e quattro otto. Ma come ho detto il primo giorno di essere orgoglioso di essere l'allenatore dell'Inter, lo dico anche ora, lo ripeto con ancora più forza, perché mi trovo davvero bene in questa famiglia", risponde così Claudio Ranieri, quando alla vigilia di Inter-Fiorentina gli chiedono se si aspettava di andare incontro a tutte queste difficoltà.
Nella lista dei convocati ritorna Maicon, il tecnico parla quindi delle sue condizioni: "Sappiamo tutti quanto Maicon sia importante, ma naturalmente non può essere certo al 100 per cento della sua condizione. Tante volte il brutto è che tutti si ricordano solo dell'Inter che ha vinto tutto ma quell'Inter non c'è più. Ricordarci Maicon che fa centomila volte avanti e indietro e aspettarlo così adesso che è la prima partita che rientra, non è possibile. Sarò io il primo a chiedergli magari una corsa in meno, ma proprio per farlo durare tutti i 90 minuti. Ci sono cose che sono diverse: uno era abituato a vedere Eto'o sulla sinistra, Eto'o non c'è più; era abituato a vedere Milito che appena toccava palla la metteva dentro, adesso fa fatica, non gliene va bene una e bisogna sostenerlo; c'erano una serie di cose che andavano alla perfezione mentre noi stiamo attraversando un momento in cui le cose non vanno alla perfezione. Adesso, quindi, noi abbiamo bisogno ancor di più di tutti quanti e del nostro stadio che ci deve coccolare. Capisco che lì per lì ci si possa arrabbiare se un ragazzo commette un errore, sbaglia una cosa facile, ma è l'indossare la maglia dell'Inter che magari non lo fa giocare con la naturalezza necessaria e per questo se un ragazzo sbaglia deve ancora di più avere l'appoggio. Il nostro pubblico ci deve coccolare: non siamo in crisi, ma in una situazione difficile, e abbiamo bisogno del loro aiuto. I giocatori lo sanno che non c'è più quell'Inter in cui tutto andava per il meglio, in cui l'acqua andava al mare, e per questo ce la stanno mettendo tutta, adesso che è tutto controvento. Il cuore ce l'hanno e anche l'attenzione, ma ne metteranno ancora di più. Dobbiamo essere sereni. Se questa squadra ha futuro? Io non ho mai detto e non dico se ha futuro o no, queste cose non le dico certo a voi. Io dico che questa squadra ha tutto per rialzarsi, sta reagendo, non gliene va bene una, ma continua a lottare"."Il calcio tante volte non è logico, va così. C'era l'Arsenal delle meraviglie che vinceva tutto e arrivava agli ottavi e poi usciva. Poi è invece andato in finale senza i grandissimi campioni. Succede, è il bello del nostro sport. Il calcio non è la squadra più forte che batte la più debole, ma viene giocato con i piedi, con la testa, con le emozioni. Non ci sono spiegazioni. Prendiamola per buona questa cosa che abbiamo perso la prima e l'ultima gara di Champions e abbiamo invece avuto un cammino buono e sicuro nel mezzo. Quando abbiamo vinto lo abbiamo fatto giocando, con i ragazzi evidentemente più liberi e più sciolti. Il calcio è bello anche per questo", Claudio Ranieri parla così quando gli viene chiesto delle diverse sorti dell'Inter, tra Champions e campionato, ma anche all'interno dello stesso cammino europeo.
Col tecnico si parla poi delle condizioni di Andrea Poli: quanto manca al suo esordio? "Manca poco e nulla. È un ragazzo sul quale conto, sta bene, lo vedo in allenamento. Manca solo il fatto di farlo giocare"."Io sto lavorando, i ragazzi stanno lavorando. Non mi sembra che si veda in campo una squadra abbandonata, demotivata, ma si vede una squadra che sta lottando", specifica poi Ranieri.
Con quali parole l'allenatore si rivolgerà a Giampaolo Pazzini e Diego Milito in questo momento di difficoltà? "Sicuramente ci saranno delle parole ma non è che le studio prima, le dirò con il cuore aperto. In questo momento questi due ragazzi hanno bisogno ancor di più del calore di tutti e se non glielo dà l'allenatore chi glielo dà?". Si parla quindi di come giocherà l'Inter domani: "Giocheremo ma senza assillo, che ci può se no anche portare a perdere. Cerchiamo di fare una buona gara, navighiamo alla giornata. Da quando è arrivato Delio Rossi la Fiorentina ha perso a Palermo, ha pareggiato con il Milan e ha vinto con la Roma: sarà una bella gara, starà a noi interpretarla bene e cercare di vincerla".
Sicuramente quando cambia l'allenatore porta cambiamenti anche mentali, c'è una sorta di choc per cui i giocatori fanno subito il positivo e poi dopo bisogna vedere come va. Ma tatticamente alcune idee di Delio Rossi sono già praticate: vedo che la squadra gioca sempre in verticale, ha recuperato Jovetic che è un giocatore importantissimo, sta recuperando anche Gilardino, ci sono quindi anche giocatori che prima non c'erano", parla così Claudio Ranieri - ai microfoni di Inter Channel - della Fiorentina, avversaria dei nerazzurri domani allo stadio "Meazza".
Si passa poi a parlare degli obiettivi, sempre da mantenere alti per prepararsi al meglio: "Bisogna sempre puntare in alto, proprio come visione, perché se poi non raggiungi l'alto sei comunque poco sotto. Per questo ho sempre detto puntiamo allo scudetto, adesso però siamo talmente lontani e non con il vento in poppa, ma in faccia e con tutto il maltempo possibile, allora dico che dobbiamo pensare a superare questo momento no con l'aiuto dei nostri tifosi, che sono fondamentali. La squadra sta reagendo, lotta, corre, ci mette cuore, alcune volte per la troppa voglia di fare magari sbagliamo pure qualcosa, andiamo a pressare quando non dobbiamo, altre invece facciamo bene. Insomma, tutte queste piccole cose dobbiamo cercare di farle tutte con giudizio". "Dobbiamo essere sereni - aggiunge ancora il tecnico -, stiamo lavorando bene, la squadra - seppur nelle difficoltà - comunque si sta esprimendo bene, ci vuole pazienza. Ci voleva quel salto in più che ci avrebbe dato autostima, contro l'Udinese, ma così non è stato, il vento l'avevamo fatto girare ma poi è tornata la tempesta, ora dobbiamo stare calmi e sereni, con coscienza e voglia egualmente".