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    Ranieri: 'Juve, non volevo Cannavaro'

    Ranieri: 'Juve, non volevo Cannavaro'

    Claudio Ranieri si è tolto grandi soddisfazioni in Inghilterra, al Leicester. È partito benissimo in Premier, un campionato dove aveva già allenato. Non solo Inghilterra, però, perché al Corriere dello Sport parla di tutto, anche e soprattutto dell'Italia: "Certe volte penso di essere un allenatore giusto arrivato in alcuni posti al momento sbagliato: per esempio io all’Inter ho dovuto vendere Coutinho e Thiago Motta. Penso di essere stato l’unico a vendere giocatori all’Inter".

    NO A CANNAVARO - Poi continua: "Juventus? Finì quando non eravamo più d’accordo sui piani di mercato. Mi fu detto che i giocatori li decidevamo e prendevamo in tre: io, il ds Secco e l’amministratore delegato Blanc. Arrivò una scelta su cui non concordavo, mi dissero che loro due invece erano d’accordo. E io risposi: “Benissimo, allora vado via io”. Poi che mi esonerarono a due giornate dalla fine conta poco. Posso anche dirlo, era Cannavaro. Era un grande giocatore, ma io facevo un discorso di linearità, non mi sembrava giusto: erano scesi in B in sei riportando la squadra in A. Perché riprendere uno che intanto era andato al Real e aveva vinto uno scudetto? Poi fece anche bene Cannavaro, il mio era un discorso di correttezza. E non c’entra lo spogliatoio".

    TOTTI E DE ROSSI - Ranieri sulla panchina della Roma tolse Totti e De Rossi e vinse il derby, ora ne parla così: "Totti? Francesco è una persona stupenda. Io dico che Altafini entrava un quarto e faceva gol. Totti ha una anche una grande intelligenza e sa che dovrà gestirsi così. Io ho avuto e ho un gran bel rapporto con lui. E su quei sei minuti di Genova abbiamo anche scherzato. Ce ne mise venti per essere pronto... De Rossi? Daniele è un grandissimo giocatore e per me se fosse andato via da Roma avrebbe vinto di più. Ma lui non sarà d’accordo ed è rimasto".

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