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    Ranieri entra nella storia della Fiorentina: 'Firenze tappa fondamentale della mia carriera. Non è una città violenta'

    Ranieri entra nella storia della Fiorentina: 'Firenze tappa fondamentale della mia carriera. Non è una città violenta'

    Ieri sera l’ex allenatore di Roma e Fiorentina Claudio Ranieri è stato premiato in occasione della nona edizione della Hall of fame viola, un riconoscimento che lo consacra tra gli allenatori più vincenti della storia gigliata. Queste le sue dichiarazioni ai margini dell’evento:

    “Sono orgoglioso, qui a Firenze ho passato quattro anni stupendi. Alla lunga, queste cose fanno ancora più piacere: significa che hai lasciato il segno e che la gente ti vuole bene. Il ricordo più bello? Ce ne sono tanti, ma ricordo tanto quella notte in cui abbiamo vinto la Coppa Italia a Bergamo. Rientrati a Firenze, sapevamo che ci stava aspettando tanta gente allo stadio. Allora dissi ai ragazzi: ‘Facciamo una partitella tra di noi, dieci minuti, altrimenti come intratteniamo la gente?’. Arriviamo e vediamo tutto pieno, campo e stadio. Ricordo magnifico. Un rammarico? Quella semifinale con il Barcellona, ormai lo sapete. Eravamo contro grandi campioni, ci poteva stare perdere, ma non in quella maniera“.
     
    E aggiunge: “Firenze mi ha lasciato dentro tutto, ero un ragazzo ambizioso e volevo arrivare ai massimi livelli. Per me è stata una tappa importante che mi ha fatto molto crescere. Cecchi Gori? È stato un amico, un presidente leale che mi ha voluto bene. Firenze violenta? Non la è mai stata, è stata sempre la culla della cultura, del buon senso, non posso dire che la sia. Se qualcuno dice che è violenta smetta subito“.
     
    Infine ha poi concluso: “Il bello di Firenze è che c’è sempre da migliorare. La città te lo ricorda con una critica costruttiva, non ti puoi mai adagiare su quello che fai. Senza i tifosi e senza i giocatori che ho avuto, non sarei qua“.
     

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