AFP/Getty Images
Rangnick manda messaggi al Milan: garanzie su progetto e budget, no a 'missioni suicide'
PROGETTO FORTE - Non è passata inosservata, nel corso dell'ultima intervista concessa alla Bild, una frase da parte del dirigente del Lipsia: "L'avventura mi piace, ma non deve essere una missione suicida". Un dichiarazione di intenti chiara, un riferimento a cosa vuol dire affidarsi a Rangnick: non significa ingaggiare semplicemente un dirigente o un manager ma un pacchetto completo, vuol dire operare una vera e propria rivoluzione. E per sfruttare a pieno gli effetti di questa rivoluzione, il Milan e la sua proprietà dovranno essere pronti ad accompagnarla con decisione in un percorso impostato per essere a medio-lungo termine, ascoltando le idee del manager tedesco: già, perché Rangnick ha ribadito più volte di non volersi limitare al campo ma di voler avere ampia voce sul mercato e nella programmazione del futuro del club.
BUDGET ALL'ALTEZZA - Pieno potere sullo scouting e sul mercato, tattico in campo: un manager a 360° gradi come non se ne sono visti in Italia, una novità che per adattarsi ha bisogno di tempo e fiducia. E supporto economico. Ralf ha sottolineato come l'aspetto finanziario non sia primario rispetto alle idee, ma in fase iniziale servirà certamente uno sforzo importante da parte della proprietà per garantire al nuovo corso fondamenta solide su cui poggiare. Non a caso, negli scorsi mesi sono proseguiti sotto traccia i contatti per definire quello che sarà il budget a disposizione per la prima stagione. Rangnick ora è concentrato sull'ormai prossimo ritorno in campo del suo Lipsia (la Bundesliga riparte il 16 maggio) e il Milan è attento a come deciderà di procedere il calcio italiano, poi arriverà il momento di definire il futuro con Gazidis e il management rossonero. Con una condizione chiara: se Rangnick guiderà la prossima rivoluzione, il Milan dovrà garantire che non si tratti di una 'missione suicida'.
@Albri_Fede90
QUANTO TI MANCA IL CALCIO? RISPONDI AL SONDAGGIO!