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Rangnick al Milan, tutta la verità: l'idea subito dopo Giampaolo, il rifiuto di Boban dopo Bergamo
IL NO PER IL POST GIAMPAOLO - Ivan Gazidis e Ralf Rangnick si conoscono da tanto tempo e si stimano molto, tanto che da quando il manager sudafricano ha assunto la carica di amministratore delegato ha già provato due volte a portarlo al Milan. La prima risale al day-after di Genoa-Milan del 5 ottobre scorso. Nonostante la vittoria ottenuta, la sfida di Marassi segnò la rottura definitiva e l'esonero di Giampaolo. In quella circostanza il manager sudafricano chiese a Zvone Boban e Paolo Maldini di incontrare Ralf Rangnick e di valutarne il profilo dopo un colloquio diretto. I due dirigenti si opposero e decisero di sposare la linea italiana con la scelta di Stefano Pioli dopo aver registrato le difficoltà economiche nella trattativa per Spalletti.
TERZO TENTATIVO A SEGNO - Il 22 dicembre 2019 è una data che difficilmente verrà rimossa dalla storia del Milan. Un pomeriggio segnato da un'umiliazione senza precedenti: 5-0 per mano dell'Atalanta di Gasperini. Ci furono nuovi contatti con Rangnick, l'idea della proprietà rossonera era quella di accelerare le operazioni con il tecnico nativo di Backnang. All'incontro non parteciparono Boban e Maldini, che decisero di andare avanti con Pioli almeno fino al termine della stagione. Fu il punto della svolta rossonera perché segnò la rottura totale con l'area tecnica, con tanto di traumatico addio del dirigente e l'accordo con l'attuale dirigente del Lipsia. Il terzo tentativo può essere quello buono, Ralf Ragnick è ormai a un passo dal diventare il nuovo allenatore del Diavolo.