Regista, trequartista e incursore: Juventus, Ramsey sa fare tutto
COL DOBLE PIVOTE – Un modo per sprecare il talento di Ramsey può essere quello usato qui sotto dall’ultimo Wenger, all’incirca un anno fa. E’ la 2018 Carabao Cup Final giocata a Wembley e vinta tre a zero dal Manchester City di Guardiola. L’Arsenal di allora scese in campo con un 3-4-2-1 che in fase difensiva si trasformava in 5-4-1. E Ramsey faceva coppia con Xhaka nel modulo col doble pivote. Tanto in questo modulo quanto -e a maggior ragione- in un 4-4-2 o 4-2-3-1 il gallese potrebbe fare l’interno di centrocampo. Dei due, ovviamente, quello più votato a sganciarsi, un po’ come quando Khedira andava ad affiancare Pjanic tempo fa, prima dell’arrivo di Matuidi.
Una soluzione del genere, per quanto non impossibile a priori, limiterebbe fortemente il gallese, costringendolo a compiti difensivi che potrebbe sì certamente svolgere, ma non senza conseguenze.
TREQUARTISTA NEL 4-2-3-1, MA ALLA JUVE... – Da vertice alto di centrocampo nel 4-2-3-1, Ramsey ha giocato spesso, anche quest’anno. Vi propongo una giocata tipica da sottopunta nel match Liverpool-Arsenal del 29 dicembre. Rimessa laterale di Lichtsteiner e apertura improvvisa per la corrente Maitland-Niles. L’unica punta è Aubameyang, il doble pivote è composto da Xhaka e dall’acquisto estivo Torreira.
La Juve, va da sé, potrebbe assumere questo aspetto durante qualsiasi partita, dato il dinamismo degli interpreti e la concezione fluida dei moduli. Ma non è il 4-2-3-1 il sistema verso cui è più orientata al momento. Da tempo ormai Allegri predilige il vertice basso e le due mezzali. Con l’arrivo di CR7, poi, le due punte sono tornate di moda in casa bianconera, e per non perdere così l’impianto precedentemente costruito, è rispuntato il rombo, che mantiene di fatto la capra e i cavoli, i tre centrocampisti e i due attaccanti. E’ la diamond formation, come la chiamano gli inglesi.
RAMBO, DIAMANTI, CR7 E MANDZUKIC – Due delle vittorie più belle e importanti dell’Arsenal di Emery in campionato sono arrivate con Ramsey in campo dietro le due punte. Nei derby col Tottenham (2 dicembre, 4-2) e col Chelsea (19 gennaio, 2-0). Prendiamo subito quest’ultimo match, dove tra l’altro Ramsey è partito titolare (contro il Tottenham ha giocato invece solo nel secondo tempo, quando il tecnico spagnolo ha effettuato alcune mosse vincenti). Il trequartista gallese, contro il Chelsea, aveva il compito di inceppare Jorginho, un po’ come ha fatto Bernardeschi con Sensi dal 30’ in avanti di Sassuolo-Juventus. Inoltre grazie a questo sistema, Emery poteva sfruttare la pericolosissima coesistenza di Aubameyang e Lacazette, senza relegare l’uno o l’altro in fascia.
Ramsey è in grado di operare tagli letali tra le difese aperte dai due attaccanti. Ed è probabilmente per queste sue qualità, per questa sua intelligenza e predisposizione atletica che è stato preso dalla Juventus. Per sostenere CR7 e Mandzukic, e per incunearsi tra loro arrivando da dietro. Per farlo con continuità ed efficacia, non basta essere bravi tecnicamente. Ci vuole gamba e fiato.
Rambo poi quando esce in pressione non è certo tenero. Eccolo mentre sradica il pallone a un difensore del Tottenham.
Alla palla recuperata segue immediatamente l’assist a una delle due punte, specie a quella delle due rimasta alta sul lato debole, zona in cui spesso si fa trovare Ronaldo dai sui compagni, nella Juventus, approfittando dei buchi lasciati dagli avversari in costruzione.
UN VERO TUTTOCAMPISTA- Per darvi poi un’idea precisa di che razza di centrocampista box to box sia Ramsey, mi basterà citare il gol di tacco segnato nella partita d’andata di quest’anno contro il Fulham (7 ottobre). E’ chiaro che Ramsey, con azioni così nel repertorio, può fare benissimo la mezzala. Ci mancherebbe. Dipenderà probabilmente da partita a partita, e ovviamente dalla vicenda Isco.
Da mezzala infatti, dopo aver ripiegato fin dentro la propria area, potrebbe ripartire facilmente in transizione, per poi strappare in prossimità dell’area avversaria e offrirsi come soluzione seria e imprevedibile nell’attacco alla porta.
Ramsey è il numero 8 che probabilmente coincide con l’idea di ‘tuttocampista’ che ha in mente Allegri. Quello strano incrocio tra mezzala e trequartista che Allegri stesso, da giocatore, per quanto ad altri livelli, tentò di incarnare.