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    Ramsey ai Rangers, il simbolo della ricostruzione Juve: è stato il più grande equivoco

    Ramsey ai Rangers, il simbolo della ricostruzione Juve: è stato il più grande equivoco

    • Omar Savoldi
    Un mercato di riparazione di tal fatta, per la Juventus, non si vedeva da tempo. Forse non lo si era mai visto. In entrata e soprattutto in uscita. Può dispiacere, in parte, per Kulusevski sul quale resta il dubbio se sia stato impiegato bene o meno, ma “il ragazzo” sembrava bloccato, preda d’una coazione che alimentava un suo pressoché perenne stato d’insicurezza. Lo diciamo sinceramente, anche a costo di mangiarci le mani: speriamo che  nel Tottenham fiorisca il suo talento.

    Lo stesso, grossomodo, vale per Bentancur che in 5 anni non è riuscito a esprimersi come avrebbe dovuto. 5 anni e 3 diversi allenatori non sono pochi per diventare finalmente un giocatore di spessore. Importante l’addio di Ramsey, non tanto e non solo dal punto di vista economico, soprattutto da quello simbolico.

    Ramsey è stato il più grande equivoco juventino degli ultimi anni: malato in casa (a Torino) vivace in patria (nella Nazionale del Galles). Oddio, non che sulla scena internazionale abbia incantato, ma non si è rivelato quel giocatore balbuziente e disorientato del nostro campionato.

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