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    Raiola: 'Lavoro al grande colpo del Milan. La Juve? Mi chiamino...'

    Raiola: 'Lavoro al grande colpo del Milan. La Juve? Mi chiamino...'

     

    La scorsa estate ha contrassegnato il mercato, con i trasferimenti di Ibrahimovic dal Barcellona al Milan e di Balotelli dall'Inter al Manchester City. Ora, per Mino Raiola si prospetta un altro mercato bollente, come si evince da questa lunga intervista rilasciata dal procuratore a Sky, nella quale rivela di essere già al lavoro per il nuovo grande colpo del Milan e si dice disposto a lavorare anche con la Juventus del suo amico Nedved, basta che glielo chiedano.
     
    Si sente un po’ suo questo scudetto?
    "Sì, forse sì. Sono contento che i giocatori che ho consigliato e assistito hanno fatto bene, Ibrahimovic, Van Bommel, Robinho. Credo che ci sia stata una grande intesa fra me la società, però il merito va alla società e ai giocatori".
     
    Adesso serve un grande campione per la Champions: è in vendita Robben?
    "No, credo sia assolutamente incedibile e che il Bayern non si priverà dei suoi migliori giocatori. Anche se comunque penso che Robben non sia il giocatore adatto per questo sistema con cui sta giocando il Milan, ma questo è un mio parere personale. Sto lavorando già da gennaio al prossimo colpo del Milan, spero di riuscirci entro il 30 agosto". 
     
    Qual è il giocatore più adatto?
    "Me lo tengo per me, magari lo dico al 29 agosto". 
     
    Ganso, Lamela, Cristiano Ronaldo?
    "Sono tutti buoni giocatori, ma non credo che uno di questi tre arrivi".
     
    Van Bommel.
    "Il nostro primo obiettivo è il Milan".
     
    Ibrahimovic cosa ti ha raccontato di questa stagione? Quando è stato più complicato per te gestirlo?
    "Si è visto che quest’anno gli arbitri hanno reagito in modo un po’ strano con lui. L’ho visto anche nell’ultima partita, in coppa, a Palermo, ho visto un chiaro rigore su di lui. Non credo che lui debba aspettarsi di avere rigore a favore l’anno prossimo, dagli arbitri ci dobbiamo solo aspettare cose strane. E’ stato un momento delicato quando ha capito che c’era qualcosa che non andava e stava fuori dalla squadra per motivi tecnici. Però, una volta che l’hai capito, lo devi accettare e devi andare avanti. Lui l’ha fatto. Noi gli abbiamo detto “vai a Milano per vincere lo scudetto”: quando lui scelse l’Inter ha vinto, il Milan veniva da un grande digiuno e ha vinto". 
     
    Quanta voglia ha di vincere la Champions?
    "La voglia di vincere la Champions è talmente grande che non si spiega. Per vincere bisogna lavorare, avere una squadra forte intorno, avere un po’ di fortuna". 
     
    Balotelli: sta maturando?
    "Per me non si discute l’uomo. È un ragazzo che sbaglia, fa parte della sua età, ma ha un cuore grande e valori giusti. Si discutono a volte le sue scelte, però escono delle notizie che noi non commentiamo e che sono quasi tutte false. Credo che ieri abbia fatto un grande regalo a Mancini, perché il merito va a Mancini, lui ha lavorato tutto l’anno, gli ha dato fiducia, lo ha fatto crescere. È una scommessa vinta da Mario e da Roberto. Balotelli deve ancora crescere, lo farà, spero al più presto possibile".
     
    Balotelli ha voglia di rimanere a Manchester?
    "Dobbiamo assolutamente creare un ambiente calmo attorno a lui. Resta anche l’anno prossimo al Manchester City, ha firmato un contratto di 5 anni un anno fa, la società non vuole venderlo, Roberto che ha investito tanto su di lui ha garantito per Mario, l’anno prossimo vuole portarlo un altro passo avanti. E’ un giocatore straordinario. Giocatori completi come lui, della sua età, con la sua forza fisica e con la sua tecnica, ce ne sono pochi. Se lui si calma nelle scelte che fa fuori dal campo, è uno dei più forti al mondo". 
     
    Uno dei tuoi primi giocatori forti è stato Nedved: non dai una mano anche alla Juventus? Sei andato con la Juve a parlare con Mancini?
    "Non commento mai le cose che faccio. Aiuto Nedved quando me lo chiede, sempre, e quando la Juve chiede  se li posso aiutare dico di sì. Ma me lo devono chiedere e mi devono seguire".
     
    Te l’hanno mai chiesto?
    "No, per adesso no, non credo abbiano bisogno di me, hanno grandi professionisti come Marotta e Paratici". 
     
    Nedved verso che allenatore sarebbe orientato?
    "Questo dovete chiederlo a lui, io lo so ma me lo tengo per me. Nedved ha un ruolo di consigliere, vedremo quale sarà il suo ruolo nel futuro".
     
    Chi gli consiglierebbe?
    "È difficile. Io dico che il calcio italiano ha bisogno assolutamente di una Juve vincente, perché è importante per l’Uefa, per la Serie A. E’ importante che la Juve costruisca una squadra che può lottare per lo scudetto".
     
    Villas Boas si libera dal Porto?
    "Credo sia un personaggio molto interessante, ha avuto grandi maestri, grande esperienza, però credo che lui adesso abbia voglia di farsi la Champions come allenatore della squadra che ha costruito. Ha dimostrato di essere un buon allenatore, ma non credo sia l’unico in giro. L’allenatore non si sceglie in base al nome, ma si sceglie in base a un progetto. La Juve dovrebbe prima definire il progetto e poi l’uomo. Gli sbagli che ha fatto la Juve nel passato, li ha portati avanti per anni". 
     
     

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