Raiola e la guerra strisciante contro Infantino: al Tas si gioca il primo round
Fin qui gli aspetti ufficiali della vicenda. Ce ne sono invece altri, col carattere del retroscena, che permettono di dare una lettura più approfondita delle dinamiche innescate intorno al ricorso del signor Carmine “Mino” Raiola. Durante i mesi scorsi due persone molto bene informate sui fatti del calcio, nonché in nessun rapporto fra loro, ci hanno illustrato in tempi diversi uno scenario ben preciso: lo scontro frontale tra lo stesso Raiola e il presidente della Fifa, Gianni Infantino. Uno dei due insider ci ha riferito dell'insofferenza mostrata diverse volte dal capo del calcio mondiale verso il più spregiudicato fra i superagenti. Un'insofferenza in cerca del pretesto giusto per fare esplodere apertamente il conflitto. Che si tratti di una reale rappresentazione delle cose o di un'interpretazione forzata, non è dato sapere. Di sicuro c'è che adesso il conflitto aperto è esploso.
Ma non è che Raiola se ne stesse passivamente a attendere gli eventi. Anche lui, dando per buono quanto riferito dal secondo insider, stava affilando le armi per sfidare la Fifa sul terreno delle regole, soprattutto quelle sulle terze parti. Da tempo sarebbe in atto un gran lavorio preparatorio da parte dei legali del superagente, con l'obiettivo di trovare il terreno legale su cui condurre questa guerra e le armi per vincerla. Anche nel caso di Raiola, c'era da aspettare il pretesto. E anche nel caso di Raiola, il pretesto è arrivato. Dunque adesso la palla passa al TAS. Che dovrà decidere sul merito della singola vicenda, ma al tempo stesso si troverà a assegnare a uno dei contendenti la vittoria nel primo atto di una guerra. Che sarà lunga e cruenta.
@Pippoevai