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Raggi: 'Rischiamo una causa della Roma per il progetto del nuovo stadio'
Attraverso il sito di Beppe Grillo, il sindaco di Roma Virginia Raggi è tornata a dire la sua a proposito dell'annosa questione della possibile realizzazione del nuovo stadio del club giallorosso:
Noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo un vizio che non vogliamo perdere per alcuna ragione: dire le cose come stanno, con chiarezza e senza sotterfugi. Sullo stadio di Tor di Valle questa amministrazione non ha alcun accordo con la società. Stiamo lavorando, alacremente e con grande serietà, attraverso una delicata trattativa – tuttora in corso – con gli attori in campo. E, in ossequio agli impegni presi, manteniamo il massimo riserbo su questa trattativa proprio per evitare speculazioni esterne: immaginate quali siano gli interessi che si muovo attorno a quest’opera.
Quello che forse non tutti sanno – perché i giornali dimenticano sistematicamente di ricordarlo – è che il progetto dello stadio a Tor di Valle lo ereditiamo dal sindaco Marino e dalla maggioranza Pd che, nel loro stile, hanno pensato più agli interessi particolari che a quelli generali, cioè di tutti i cittadini romani. Così, al nostro insediamento, ci siamo trovati con un progetto con una eccedenza di edificazione SOLAMENTE del 70 per cento in più rispetto a quanto previsto dal piano regolatore generale. E, chiaramente, essendo entrati in corsa, ci siamo trovati un iter già avanzato e quasi a conclusione che, in altre parole, significa: causa multimilionaria all’orizzonte che la società potrebbe intentare contro il Comune di Roma, per via degli atti amministrativi compiuti dalla giunta Marino in accordo col Pd che hanno creato i presupposti per il mancato guadagno.
Nonostante abbia detto che non ci sarà assolutamente nessuna colata di cemento, i giornali taglieranno qualche frase qui e lì come fatto ieri e spareranno i titoloni su "M5S con i palazzinari, riempiranno Roma di cemento".
Quando si parlava di Olimpiadi tutti con il dito puntato contro la giunta capitolina. Oggi, di fronte alla volontà di trovare un accordo per dare ai romani una struttura sportiva all'altezza del millennio e delle grandi capitali europee, il dito è sempre puntato contro di noi. Insomma, comunque vada, siamo sempre additati. Ce ne faremo una ragione. Noi continuiamo a lavorare per i romani, lasciamo agli altri le chiacchiere da giornale.
Noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo un vizio che non vogliamo perdere per alcuna ragione: dire le cose come stanno, con chiarezza e senza sotterfugi. Sullo stadio di Tor di Valle questa amministrazione non ha alcun accordo con la società. Stiamo lavorando, alacremente e con grande serietà, attraverso una delicata trattativa – tuttora in corso – con gli attori in campo. E, in ossequio agli impegni presi, manteniamo il massimo riserbo su questa trattativa proprio per evitare speculazioni esterne: immaginate quali siano gli interessi che si muovo attorno a quest’opera.
Quello che forse non tutti sanno – perché i giornali dimenticano sistematicamente di ricordarlo – è che il progetto dello stadio a Tor di Valle lo ereditiamo dal sindaco Marino e dalla maggioranza Pd che, nel loro stile, hanno pensato più agli interessi particolari che a quelli generali, cioè di tutti i cittadini romani. Così, al nostro insediamento, ci siamo trovati con un progetto con una eccedenza di edificazione SOLAMENTE del 70 per cento in più rispetto a quanto previsto dal piano regolatore generale. E, chiaramente, essendo entrati in corsa, ci siamo trovati un iter già avanzato e quasi a conclusione che, in altre parole, significa: causa multimilionaria all’orizzonte che la società potrebbe intentare contro il Comune di Roma, per via degli atti amministrativi compiuti dalla giunta Marino in accordo col Pd che hanno creato i presupposti per il mancato guadagno.
Nonostante abbia detto che non ci sarà assolutamente nessuna colata di cemento, i giornali taglieranno qualche frase qui e lì come fatto ieri e spareranno i titoloni su "M5S con i palazzinari, riempiranno Roma di cemento".
Quando si parlava di Olimpiadi tutti con il dito puntato contro la giunta capitolina. Oggi, di fronte alla volontà di trovare un accordo per dare ai romani una struttura sportiva all'altezza del millennio e delle grandi capitali europee, il dito è sempre puntato contro di noi. Insomma, comunque vada, siamo sempre additati. Ce ne faremo una ragione. Noi continuiamo a lavorare per i romani, lasciamo agli altri le chiacchiere da giornale.