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    Rafinha è indispensabile, ma questa Inter non ha alternative ai titolari

    Rafinha è indispensabile, ma questa Inter non ha alternative ai titolari

    • Pasquale Guarro
    La tesi è sempre la stessa: l’Inter è una squadra quasi priva di alternative ai titolari e chi siede in panchina difficilmente riesce a dare una sterzata al match quando chiamato in causa. Ne deriva la quasi totale indispensabilità dell’undici base e anche il cambio di una singola pedina rischia di alterare un equilibrio che viaggia sul filo dell’instabilità, perché squalifiche e noie fisiche sono sempre dietro l’angolo.

    LE DIFFICOLTA' DI BORJA - L’Inter è squadra dai meccanismi collaudati, lo ha dimostrato anche a Torino nonostante la sconfitta. Ma la volontà non sempre può supplire al resto e così se in campo scende Borja Valero al posto di Rafinha la differenza si vede eccome. L’impegno del centrocampista spagnolo è visibile ma così come lo è anche la sua difficoltà nell’adattarsi tra le linee. L’ex viola soffre se impiegato spalle alla porta, arretra, si schiaccia involontariamente nel tentativo di guardare frontalmente il gioco. Ma in quel buco non ci si infila nessuno e l’Inter si ingolfa li in mezzo al campo. 

    L'INDISPENSABILE RAFINHA - Le cose cambiano con l’ingresso di Rafinha. Il brasiliano, nonostante l’affaticamento muscolare, è una trottola, gioca con tocchi rapidi e visione verticale, ma sa farsi valere anche spalle alla porta. L’ex Barcellona è già indispensabile per Spalletti, ma come ricorda il tecnico toscano, il lungo periodo di inattività che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco impone pazienza. E si torna al problema trattato prima: l’Inter non ha un giocatore in grado di sostituire Rafinha nel ruolo di trequartista. E l’alternativa al brasiliano non può essere Borja Valero, che anche a Torino ha dimostrato di non avere le caratteristiche per poter rendere al meglio da trequartista.

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