Rabiot va al Marsiglia, tutti i retroscena sui rifiuti a Milan e Atletico Madrid: "Madre incompetente e insopportabile"
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TANTI RIFIUTI - Vari i rifiuti da parte dell’ex Paris Saint Germain. Prima di accettare la corte del Marsiglia, Rabiot ha rifiutato svariate destinazioni in giro per il mondo: dall’Arabia Saudita al Qatar (proposte non considerate, in quanto la volontà è sempre stata e rimasta di permanere nel calcio che conta, in Europa), passando per il Milan e l’Atletico Madrid. Ed è proprio su quest’ultima meta che l’agente francese Bruno Satin si è voluto esprimere, andando a svelare alcuni retroscena sulle richieste da parte della madre di Adrien, Veronique.
IL RETROSCENA - Al programma After Foot su RMC Sport, Satin si è espresso così: "Mi stava spiegando dove avrebbe giocato suo figlio. Quello che è successo a Rabiot è frutto dell’incompetenza delle persone che lo hanno accompagnato. Viene consigliato dalla mamma e questo dimostra quanto è importante farsi assistere da professionisti perché se fosse stato assistito da un professionista sarebbe nella top 10 europea. Ho parlato con il direttore sportivo dell’Atlético Madrid a fine luglio e mi ha detto ‘Ho avuto due conversazioni con la madre e le ho interrotte subito perché mi stava spiegando dove avrebbe giocato suo figlio’. Stanca rapidamente tutti i professionisti, è insopportabile”.
LA CHIUSURA DELLA JUVENTUS - Solo pochi giorni fa, c'erano state le parole di Thiago Motta in conferenza stampa: "Non mi ha chiamato, gli auguro di trovarsi una squadra che lo renda felice e dove possa dimostrare il suo talento". A queste dichiarazioni, la madre del giocatore aveva replicato in maniera diretta: "Non c'è bisogno di chiudere la porta, tornare alla Juventus non era un'opzione presa in considerazione".
IL NO AL MILAN – Tutte dichiarazioni che si sposano anche con le motivazioni del rifiuto ai rossoneri. Tra le squadre che si erano interessate a Rabiot, infatti, c'è stato anche il Milan, che aveva pensato al centrocampista francese in due occasioni: prima negli ultimi giorni di mercato in caso di cessione di Bennacer - tra le piste c'era proprio il Marsiglia, l'altra era l'Atletico Madrid - poi dopo il brutto infortunio dell'algerino. La pista Rabiot al Milan però non è mai decollata, a causa della richiesta di 7,5 milioni d'ingaggio considerata troppo alta dai rossoneri, che hanno valutato eccessive anche le commissioni chieste dalla mamma Veronique.
ACCONTENTARSI – Rabiot, dunque, è rimasto svincolato fino ad ora perché ha aspettato offerte di primissimo livello, sia dal punto di vista economico che sportivo. In particolar modo, il francese si aspettava una proposta concreta da parte della Premier League (Newcastle e Manchester United, in primis, primi club a sondarne l’interesse), ma alla fine ha dovuto accettare un ritorno in patria – abbassando le sue pretese di stipendio, anche rispetto all’ultimo ingaggio da 7 milioni che percepiva in bianconero -, in una squadra che, tuttavia, non disputa la massima competizione continentale, ovvero la Champions League. Ma Rabiot è pronto a ripartire, da casa sua, dalla Ligue 1 per affrontare una nuova avventura, per interrompere il dominio parigino (in una sorta di vendetta personale contro la società che l’ha scaricato in passato) e per riprendersi la Nazionale guidata da Deschamps.
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