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    Qui Torino: Ventura, il derby per l'immortalità granata

    Qui Torino: Ventura, il derby per l'immortalità granata

    Ancora un tabù da sfatare per l'immortalità. Giampiero Ventura ha già scritto diverse pagine della storia del Toro. La più importante, quella intangibile, è rappresentata dalla capacità di aver cambiato volto e mentalità alla società dell'era Cairo. Le altre sono iscritte negli almanacchi: la promozione in A al primo tentativo, il ritono in Europa, la vittoria del San Mames, quella nel derby dopo un'astinenza di vent'anni. Ed ora rimane ancora un piccolo tabù da sfatare: battere la Juve a casa sua, vincere il primo derby in trasferta della storia granata. Riuscirci, significherebbe senza mezzi termini immortalità per il tecnico granata. Che nel frattempo ha riportato il Toro anche a giocarsi la stracittadina potendo guardare dall'alto in basso della classifica la Juve a distanza di ventidue anni, non solo per demeriti bianconeri: classifica che, per inciso, poteva sorridere ancor più di quanto non stia facendo ora se gli infortuni non avessero falcidiato la cavalcata granata in questa fase e se il Toro non avesse fallito il salto di qualità contro Carpi e Genoa.

    DERBY IN TESTA – E già da diversi giorni in casa Toro si lavora al massimo per affrontare nel migliore dei modi questa partita che potrebbe valere una stagione intera. Anche a costo di lasciare qualcosa per strada, come è stato ma per una manciata di secondi, in settimana contro il Genoa. Hanno rifiatato ad esempio Bruno Peres e Quagliarella, i primi insieme a Darmian ad aver fatto riscoprire al popolo granata il sapore godurioso di un gol nel derby a dodici anni di distanza dall'ultima volta: saranno loro i principali spauracchi nell'aperitivo di Halloween dello Juventus Stadium, che il Toro vivrà per la prima volta in una condizione favorevole almeno dal fondamentale punto di vista psicologico. Da loro ripartirà il Toro e Ventura, saranno loro insieme a capitan Glik a trascinare una squadra pronta a tentare il colpaccio nel momento più propizio: tutto esaurito il settore ospiti, il resto della Maratona si troverà fuori dallo stadio Olimpico e nei pressi del Filadelfia come da tradizione, l'entusiasmo tra il popolo granata rimane tangibile.

     

    I DUBBI DI VENTURA – Pur senza alcune pedine importanti come Maksimovic, Avelar e Gazzi, il Toro disegnato da Ventura avrà in ogni caso le sembianze simili a quello che a inizio della stagione sognava la vetta. In porta ancora fiducia a Padelli, protetto dalla difesa a tre composta da Bovo, Glik e Moretti, la linea a cinque di centrocampo vederà Bruno Peres e Molinaro esterni, mentre al fianco di Vives e Baselli ci sarà spazio solo per uno tra Acquah e Benassi, infine in attacco è ancora Maxi Lopez il favorito su Belotti per il ruolo di spalla di compagno d'attacco di Quagliarella.


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