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Qui Old Trafford: dal sogno alla beffa, in mezzo ai tifosi dell’Atalanta
LE 24 ORE A MANCHESTER- Svegli dall’alba per sbrigare lungaggini burocratiche, poi lo zaino da riempire con le bandiere e la corsa in aeroporto per prendere il primo volo e sottoporsi al tampone. Per l’emozione non hanno chiuso occhio in aereo, dove simpatici steward inglesi li hanno accolti con un ‘Forza Atalanta!’. Atterrati nella fredda terra inglese, hanno macinato km per addobbare di nerazzurro statue e monumenti per tutta Manchester, prima di prendersi un hot-dog al cospetto del teatro dei sogni. Entrare all’Old Trafford è un’emozione incredibile, non servono lunghe scale né ascensori, dopo pochi gradini, all’improvviso, ti ritrovi avvolto nella marea rossa, catapultato dentro 111 anni di storia. Fuori tutti gli smartphone, gli atalantini immortalano tutto: dall’ingresso in campo delle squadre fino al tabellino che dice 0-2.
I 6' THRILLER- E poi c’è l’ultima mezzora, amarissima, ma è in 6’ che lo spicchio ospite si spegne sotto il bombardamento di grida dei padroni di casa che fa tremare lo stadio. Tra il 75’ e l’81’ gli atalantini si vedono raggiunti prima e sorpassati poi, rivivendo l’incubo di Dortmund e di Lisbona. E il gol peggiore, quello dello schiaffo finale, arriva proprio da CR7, l’ex Juve che qualunque maglia indossi - non vuole darla a Gosens - si diverte a colpire la Dea. Ma Bergamo ha la tempra dura, e negli ultimi due anni si è rafforzata ancor di più: i bergamaschi sanno che, con Demiral, Gasp ha dovuto fare a meno di sei, sei!, titolari. Quindi è comunque una festa, inneggiano il tecnico, lui ricambia e i giocatori vengono sotto lo spicchio ad applaudirli. Tutti loro, per 75’, hanno reso possibile l’impossibile.