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    Qui Barcellona: l'ultima sfida dei fenomeni e la paura di perdere Messi

    Qui Barcellona: l'ultima sfida dei fenomeni e la paura di perdere Messi

    • Nicola Balice, inviato a Barcellona

    Il Barcellona è sempre il Barcellona. Squadra di fenomeni, che non ha bisogno di presentazioni. Ma il Barcellona di oggi, è già da tempo un Barça completamente diverso da quello degli ultimi anni. Rimane, come ribadito anche da Dani Alves e Max Allegri – ultimi solo in ordine cronologico – sempre la squadra più forte del mondo. Ma non è il Barça che da Rijkaard a Guardiola fino a Villanova e al primissimo Luis Enrique, ha riscritto la storia del calcio mondiale. Non è solo questione di tiki taka, nemmeno di campioni presenti in rosa: quel ciclo è finito da tempo, un altro simile forse non ci sarà mai. Al di là di come vada a finire la stagione, a partire ovviamente dal tentativo di remuntada con la Juve, la sensazione nell'ambiente blaugrana è quella tipica di chi sa di aver vissuto il meglio. Media e tifosi non credono nel ribaltone con la Juve, ci sperano ma non ci credono realmente né quanto vorrebbe lo stesso Luis Enrique: troppa discontinuità in questa stagione, troppo ballerina la difesa, troppo solida la Juve. Non solo: media e tifosi sanno quanto sia difficile vivere di ricordi, per quanto freschi ed entusiasmanti. E quando l'ultima stagione dell'era Luis Enrique entra nel vivo, già si preoccupano per il futuro. Con quello spettro sempre più presente di un fuggi fuggi dei fenomeni che hanno fatto la leggenda, non solo la storia, del Barcellona. Da Iniesta fino soprattutto a Messi.

     

    E SE MESSI... La paura, il terrore, di perdere Messi c'è. Si respira, è tangibile. Il contratto in scadenza nel 2018 non è ancora un argomento di discussione, per volontà del numero dieci argentino. Non è ovviamente una questione economica, non soltanto e comunque pur di trattenerlo in casa Barcellona non si esiterebbe un secondo a lasciargli firmato un assegno in bianco. Messi vuole avere la certezza che anche nei prossimi anni il Barcellona possa essere una squadra in continua crescita, capace di attirare e trattenere calciatori di livello assoluto. Per puntare sempre a vincere tutto, o almeno provarci. Ecco perché anche dal tentativo di remuntada con la Juve, come dall'imminente clasico col Real, passa parte del futuro di Messi: per avere la certezza di vincere domani, è importante vincere oggi. Non è nemmeno una questione di alternative, col Manchester City di Pep Guardiola pronto a fare follie per pagare cartellino e ingaggio senza precedenti pur di rendere possibile qualcosa che fino a poco tempo fa sembrava impossibile: vedere Messi con una maglia diversa da quella blaugrana. Un'autentica rifondazione è alle porte, ben oltre quella tecnica con Valverde sempre più vicino a raccogliere l'eredità di Luis Enrique. Una rifondazione che potrebbe assumere i connotati della rivoluzione. Perché il Barça sarà sempre il Barça. Ma senza Messi non sarebbe più la stessa cosa.

    @NicolaBalice
     

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