Getty Images
Questo Napoli eliminerà il Real Madrid
Due gol in meno di 10 minuti, ma - quel che più conta - un controllo assoluto della gara attraverso il fraseggio stretto ed un possesso palla costante. E’ stato mentre il Napoli toreava il Milan che ho pensato ad un mio recente pronostico: la squadra di Sarri eliminerà il Real Madrid dalla Champions League.
Mi rendo conto di quanto possa sembrare azzardata questa affermazione, ma dal punto di vista del gioco oggi il Napoli è forse superiore al resto d’Europa. Certo, prove del genere rafforzano, oltre che la mia convinzione (di cui poco importa), anche la consapevolezza della squadra, ormai completamente votata ad una manovra che riempie gli spazi senza chiuderli. Anzi, ad ogni giocata, si genera un’apertura, un lancio in profondità, un’occasione.
La partita - bellissima anche per merito del Milan - è sembrata una mattanza per come il Napoli l’ha squarciata. Nemmeno il tempo di cominciare e già Paletta ha steso in area Mertens. Rigore chiaro che solo Rocchi, un altro arbitro della scuola rizzoliana, non ha visto.
Cinque minuti ed Insigne - nettamente il migliore in campo - di sinistro ha battuto Donnarumma. Nell’azione, congegnata da Mertens con un assist oltre la linea di difesa rossonera, spiccano gli errori di Gustavo Gomez (che si fa giocare palla alle spalle) e di Abate, che non arriva in tempo per la diagonale difensiva.
Perché accade? Perché Abate, più di Calabria dall’altra parte, ha giocato alto, interpretando una partita quasi totalmente offensiva. E’ stato generoso e propositivo, ma non aveva la condizione atletica per reggere l’attività dell’intera fascia.
Anche il secondo gol del Napoli - Callejon ancora su assist di Mertens - è stato viziato da un paio di responsabilità milaniste: sull’uscita improvvida di Gustavo Gomez, doveva essere Calabria a scalare a centrale, mentre Donnarumma si è fatto sorprendere sotto le gambe dalla conclusione ravvicinata dello spagnolo.
Montella se l’è voluta giocare e ha rischiato molto. Al 28’, per esempio, Mertens - solo in area - ha avuto sul sinistro il pallone per fare il terzo, ma, forse credendosi in fuorigioco, ha “sporcato” il tiro.
Esattamente come lunedì a Torino, quando il Toro ha sbagliato il rigore del 3-0, il Milan si è ridestato. Più una reazione nervosa che altro. Tuttavia non si può dire che non abbia prodotto qualche frutto. Prima un colpo di testa, fuori di un palmo, di Gustavo Gomez (34’, assist di Bonaventura), poi, quasi all’improvviso, il gol di Kucka (36’, errore in disimpegno di Tonelli) con inserimento ferino fino a colpire Reina sull’uscita.
Partita incongruamente riaperta (per 35 minuti il Milan è stato passivo) e rossoneri che già al 2’ della ripresa avrebbero potuto raggiungere il pari. Bonaventura - il più bravo tra i milanisti - ha prodotto un’accelerazione portando palla da sinistra al centro e aprendo, poi, per Abate, il cui cross è stato deviato da Pasalic all’altezza dell’area del portiere. Palla sulla traversa e pericolo scampato per il Napoli. Poi un altro errore di Tonelli in fase di costruzione ha lanciato Bonaventura che ha visto Bacca attaccare lo spazio davanti a Reina. Albiol, in spaccata, ha salvato in angolo.
Ora, chi mi sta leggendo, pensa che il pareggio del Milan sarebbe stato legittimo. Ma si sbaglia. Per ritenerlo tale, bisognerebbe dimenticare una punizione di Insigne (alta di un niente), un suo pallonetto da quasi cinquanta metri sopra di un pelo sulla traversa e un tiro a rientrare uscito di poco. Ma soprattutto bisognerebbe ignorare quanto il Napoli ha fatto con Mertens (25’, assist di Hamsik) con parata prodigiosa di Donnarumma e il contropiede, sempre di Mertens, vanificato da uno straordinario rientro di Bonaventura.
Ho scritto partita bellissima. Lo confermo. E non solo per i gol e le occasioni, ma per l’atteggiamento senza remore di entrambe le squadre disposte a difesa altissima fino all’’ultimo minuto. Anche questo è calcio.