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Quest'anno vorrei tifare l'Inter de-Icardizzata, la Roma invece una pena da espiare
Il tifoso interista quest'anno sarà sempre al centro, sempre protagonista. La storia della sua squadra nel prossimo campionato sarà una storia sempre viva, sempre intrigante, sempre trainante. Il meglio che possa attendersi un tifoso. Perché Conte e l'Inter reciprocamente stanno come la schiena e la camicia (si dice comunemente non proprio schiena...). Conte e Inter combaciano, si incastrano, l'un con l'altra ci...azzeccano.
Perché la squadra aveva una sua forza anche prima di Conte. Però era come più forte di quanto sapesse di esserlo. E perché la squadra (che sarà più forte nella rosa per via di calcio mercato) lo saprà invece fin dall'inizio quanto è forte.
Perché un'Inter de-Icardizzata (cioè con un centravanti ma non con Icardi) sarà più in salute mentale. Quello interista è il tifoso che quest'anno vorrei essere per godermelo il campionato comunque vada a finire. E quello che non vorrei quest'anno essere? Il tifoso della Roma.
Tifo romanista nella trappola senza uscita di un gigantesco conflitto di...interessi.
Totti nume titolare e santo patrono di tifo e identità giallorossa ha detto che il suo posto è oggi lì: sulla riva del fiume ad attendere che passi il cadavere della nemica proprietà americana. Lo ha detto quando ha detto che con un'altra proprietà lui alla Roma ci torna.
Delle due l'una: se la squadra vince in campo il cadavere americano non passa, se passa il cadavere americano non potrà essere se non anche perché la squadra sarà in carestia di risultati. Quindi il tifoso della Roma se tifa per la Roma in campo tifa di fatto anche per gli interessi dei ripudiandi americani proprietari. Ma se tifa anti Pallotta, non può che tifare anche per andare male in campo.
Probabile che la situazione possa portare ad una stagnante quanto vibrante sorta di guerra civile del tifo lunga tutta una stagione. Ecco perché quest'anno il tifo per la Roma è quello che più di ogni altro somiglierà ad una pena da espiare.